Bada a come parli su Facebook, una app dirà chi sei
È passata una settimana da quando Facebook ha annunciato a Ad Age che presto comincerà a pedinare gli utenti anche al di fuori dei confini virtuali del social network grazie all'onnipresente pulsante “like” incistato in centinaia di migliaia di siti. Non ci sarà neanche bisogno di pigiarlo, il pulsante, ma Facebook saprà (in effetti sa già) che tu hai visitato quella certa pagina e che dunque ti potrebbe interessare quel certo prodotto la cui immagine ti comparirà “magicamente” mentre aggiorni il tuo status o posti la foto del tuo cagnolino.
È passata una settimana e non si può dire che ci sia stato gran rumore intorno a questo ennesimo attacco alla privacy da parte di Mark Zuckerberg & co. (con l'eccezione di Julie Angwin che su Pro Publica ha ricostruito passo dopo passo il progressivo estendersi delle tecniche ficcanaso di Facebook).
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