Cleptomania
Piccole scatole di caviale, portacipria e rossetti, accendini di pregio, piccoli oggetti che spariscono da negozi e supermercati. Rubati da ladruncoli ma anche da “insospettabili”, soggetti con disturbi psicologicamente che usano il furto per compensare talvolta situazioni d’angoscia e depressione. In una parola, cleptomani.
“Il cleptomane ruba non per bisogno né perché consideri il furto un’attività più redditizia e meno faticosa del lavoro.-commenta il professor Guglielmo Gulotta avvocato penalista presso il Foro di Milano e Ordinario di Psicologia Giuridica presso l’Università degli Studi di Torino. “Rientra in un’insieme di persone solo parzialmente in grado di intendere e di volere, obbligati dal bisogno e dall’impulso incontenibile e irresistibile ad appropriarsi di cose non loro.”
Tratto da "Dica33.it" - Prosegui nella lettura dell'articolo
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