Creatività, schizofrenia ed immagini in blu

Numerosi esperimenti hanno evidenziato una correlazione tra creatività umana e schizofrenia. Il presente studio vuole chiarirne la portata tenendo conto delle implicazioni anatomiche e funzionali che avvicinano la mente creativa a quella schizofrenica. Inoltre ci sarebbero singolari nessi tra preferenza per il colore blu, alcune ideologie presenti in antichi popoli, la creatività e l'insorgenza della malattia schizofrenica. Queste analogie potrebbero avere una spiegazione evoluzionistica perchè è stato dimostrato che le scimmie hanno preferenze per il blu. Sembrerebbe che progredendo l'evoluzione umana il colore blu sia entrato a far parte della sfera negativa dei sentimenti e delle preferenze.
Nella antica Irlanda, lo straniero era chiamato lupo blu. Questo appellativo non era conferito come occasionale metafora, ma come termine istituzionale.
Giulio Cesare e Plinio tramandano che i Britanni, sia nelle cerimonie religiose che in guerra si tingevano il corpo di blu, probabilmente come metafora della morte.
Presso i Greci ed altri popoli indoeuropei, Dionisio (Bacco, il dio delle libagioni) ed Ade (il dio della morte) avevano la medesima identità. Presso i Britanni, questa comune entità religiosa e simbolica era identificata col medesimo colore: blu.
Humphrey dice che la visione di un colore è una sensazione con una forte componente emotiva. Carruthers, H., Morris, J., Tarrier , N. & Whorwell, P. dell’Università di Manchester affermano che le persone con preferenza di colori positivi come il verde intenso, il giallo ed il verde acqua hanno una visione positiva della vita. Quelli che scelgono il nero, il blu, il viola o il marrone hanno un atteggiamnto negativo verso il mondo. Immagini mentali con prevalenza di nero, grigio e di blu sono negative. Immagini mentali in cui domina il verde chiaro ed il giallo oro sono positive ed aperte.
Tratto da: "neuroscienze.net" - Prosegui nella lettura dell'articolo