Crisi economica e disagio psicologico
Negli ultimi tempi si sente parlare sempre più spesso di suicidi a causa della crisi finanziaria e della perdita del posto di lavoro. Le statistiche dimostrano che il rischio di suicidio legato alla perdita del lavoro riguarda principalmente quegli individui e quelle famiglie che hanno più risorse.
Per coloro i quali essere occupati ed avere una stabilità economica è sempre stata la regola, perdere il posto di lavoro e trovarsi costretti ad affrontare una crisi finanziaria suscita sentimenti di vergogna, di emarginazione e quindi un maggior rischio di suicidio. Coloro, invece, che sono circondati da persone disoccupate e che non hanno mai potuto contare su una stabilità economica, sono sostenuti dal senso di solidarietà e dalla condivisione di una stessa realtà.
Tuttavia non bisogna lasciar passare il messaggio che la perdita del posto di lavoro porta al suicidio perché, anche se è vero che la nostra società sta attraversando un momento economico estremamente difficile, chi giunge al suicidio ha alle spalle situazioni precedenti che già hanno reso vulnerabile l’individuo. Di certo la perdita del posto di lavoro, in un momento storico come quello che stiamo vivendo, può rappresentare la cosiddetta “goccia che fa traboccare il vaso”, per cui può indurre un individuo, già sofferente, a pensare al suicidio come l’unica soluzione ai propri problemi.
Tratto da: "corrieredelgiorno.com" - Prosegui nella lettura dell'articolo