Cura il cuore, salvi la memoria
MILANO- Curare un organo per preservarne un altro. È questo il messaggio che emerge da uno studio pubblicato dalla prestigiosa rivista Neurology. Secondo un'analisi, opera dei ricercatori della University of East Anglia, in Inghilterra, chi soffre di fibrillazione atriale, specie dopo un infarto, sembrerebbe essere più predisposto a sviluppare problemi di memoria.
La fibrillazione atriale è una delle più comuni forme di aritmia cardiaca. Secondo le ultime statistiche a soffrirne sarebbe circa l'1-2% della popolazione.
Poco presente nei bambini e negli adolescenti, oltre gli 85 anni la percentuale raggiunge valori prossimi al 18%. Le cause di questa anomalia sono molte. Stress, abuso di alcol, cardiopatie congenite e ipertiroidismo sono solo alcune delle principali.
La ricerca, frutto di un'analisi che ha tenuto conto dei risultati pubblicati negli ultimi anni in ben 15 differenti studi, e che ha visto la partecipazione di più di 46 mila persone di età media intorno ai 70 anni, ha voluto indagare in maniera più approfondita l'eventuale associazione tra fibrillazione atriale e presenza di sintomi riconducibili alla demenza senile. Questo perché alcuni studi passati sembrano avallare tale ipotesi.
Tratto da: "corriere.it" - Prosegui nella lettura dell'articolo