Cyberterapia, se il medico è un "avatar"
MILANO - In un mondo dove le relazioni virtuali prendono sempre più spesso il posto dei contatti reali, non c'è da stupirsi che pure i medici diventino "avatar" e le terapie si seguano al computer anziché nello studio del dottore. E le situazioni in cui la cura passa da mondi virtuali sono in continuo aumento, come segnala Jeremy Bailenson, direttore del Virtual Human Interaction Lab dell'università di Stanford, nel libro "Infinite Reality".
COMPORTAMENTO - Bailenson spiega che l'esperienza in un mondo virtuale altera il comportamento nel mondo reale: «Basta poco per produrre effetti considerevoli: noi abbiamo condotto esperimenti con alcuni studenti trasformandoli in "avatar", soggetti del mondo virtuale. Se gli avatar venivano leggermente manipolati in modo che fossero più alti o più attraenti della loro controparte umana, nella realtà virtuale gli studenti assumevano atteggiamenti di maggior sicurezza e autorevolezza. Ma questi comportamenti erano poi mantenuti anche nella vita reale, senza che i ragazzi percepissero la manipolazione dell'aspetto dell'avatar, che era minima: l'effetto era cioè del tutto inconscio.
Tratto da: "corriere.it" - Prosegui nella lettura dell'articolo