Disturbi del sonno e rischio di ictus
La review ha evidenziato che i problemi respiratori del sonno sono correlati al rischio di ictus, mentre i disturbi del sonno-veglia possono aumentare il rischio di ictus
È sempre più evidente che i disturbi del sonno come l’insonnia e apnea notturna sono correlati al rischio di ictus; questo aspetto è stato indagato e delineato all’interno di una review pubblicata sulla rivista medica American Academy of Neurology.
Gli autori raccomandano alle persone che hanno avuto un ictus, o attacco ischemico transitorio, di sottoporsi ad uno screening per i disturbi del sonno.
Ciò che è risultato più evidente dall’analisi della letteratura è che le persone con disturbi del sonno possono avere maggiori probabilità di andare incontro ad un altro ictus o altri esiti di salute negativi rispetto alle persona senza problemi di sonno.
I ricercatori hanno inoltre sottolineato che l’apnea notturna possa essere trattata con il ventilatore a pressione positiva continua (CPAP), sulla base di prove che dimostrano come il suo impiega possa migliorare i risultati subito dopo un ictus.
I disturbi del sonno si dividono generalmente in due categorie: problemi respiratori del sonno e disturbi del sonno veglia; nel primo caso i problemi del sonno riguardano un disturbo della respirazione durante il sonno, mentre, nel secondo caso, l’insonnia e la sindrome delle gambe senza riposo influenzano la quantità del tempo trascorso mentre si dorme.
La review ha evidenziato che i problemi respiratori del sonno sono correlati al rischio di ictus, mentre i disturbi del sonno-veglia possono aumentare il rischio di ictus.
In quest’ultimo caso non vi sono però ancora prove scientifiche che supportino e diano validità a tale relazione.
I ricercatori sono quindi cauti nel raccomandare il trattamento dei disturbi del sonno-veglia mediante l’utilizzo di farmaci.
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