Sono circa 4 milioni i ragazzi negli
Stati Uniti cui è stato diagnosticato il disturbo attentivo da
iperattività (ADHD - attention deficit hyperactivity
disorder), mentre è stato calcolato in 20 milioni il numero di
prescrizioni raggiunto lo scorso anno per i farmaci stimolanti
utilizzati per contrastare questo disturbo.
L'enorme entità delle cifre fa
riflettere e da più parti negli USA si accendono sempre
più numerosi i dibattiti sulla opportunità di ricorrere
a tanti e tali farmaci già dall'infanzia col rischio di
instaurare dipendenze precocissime; il clima diventa sempre
più caldo anche a causa della decisione di trasmettere
prossimamente nei canali televisivi la pubblicità di queste
sostanze (come il Ritalin, che è il farmaco utilizzato
solitamente nei casi di ADHD) unitamente alla possibilità di
comprarle senza prescrizione medica.
Potrebbe quindi verificarsi che non solo i medici, gli unici in grado
di prescrivere farmaci, ma anche genitori ed insegnanti si
trasformino in erogatori di medicine per questo disturbo senza
possibilità di controllo e di effettiva verifica da parte
delle autorità sanitarie.
"Il ricorso ai farmaci rappresenta
solo una possibilità curativa.. - dice tra gli altri la dr.ssa
Evelyn Green, presidente dell'associazione "Children and Adults with
ADHD" - ..Molti ragazzi ricevono un beneficio dal farmaco, ma molti
altri hanno analoghi benefici da trattamenti psicologici, come per
esempio la terapia comportamentale; non bisogna quindi considerare la
pillola come il rimedio universale in questi casi..".
(tratto da: "Generation Rx" -
HealthScout - September 5, 2001)