Dite la verità, tutta la verità
"Mentire richiede un sistema di controllo estremamente raffinato, che risiede nella corteccia prefrontale" spiega Alice mado Proverbio, ricercatrice, che rivela: "abbiamo identificato il marcatore della menzogna". Una scoperta rivoluzionaria che manderebbe in pensione la classica macchina delle verità.
"Mentire è una funzione cerebrale sofisticata, che in natura possiedono solo le specie più evolute".
A essere sinceri (ops!) eravamo già convinti che le piccole bugie con cui abilmente semplifichiamo la nostra vita quotidiana fossero tra le più perfette opere d'arte che la mente umana possa partorire. Ma sentirlo dire da un'autorità sull'argomento fa un altro effetto.
"Mentire richiede un sistema di controllo estremamente raffinato, che risiede nella corteccia prefrontale. È un comportamento che ha solo l'homo sapiens, e che non osserviamo in nessun'altra specie, neppure tra i primati più simili a noi". Alice Mado Proverbio ha dedicato molto tempo allo studio della menzogna: ricercatrice presso il dipartimento di Psicologia dell'Università di Milano-Bicocca, insieme a Maria Elide Vanutelli e Roberta Adorni ha da poco diffuso una pubblicazione scientifica intitolata "Puoi scoprire un bugiardo?", che senza dubbio è un'intestazione più accattivante rispetto alla media. "Il nostro scopo era comprendere i meccanismi neurobiologici che ci consentono di mentire", spiega. "La capacità di mentire senza venire scoperti richiede un notevole controllo del linguaggio del corpo e dell'espressività facciale. Prendiamo il classico luogo comune che dice: i bambini non mentono mai. Ovviamente non è vero. I bambini mentono eccome, ma non sono in grado di controllare il loro comportamento."
Tratto da d.repubblica - prosegui nella lettura dell'articolo
Scrivi articoli di psicologia e psicoterapia e ti piacerebbe vederli pubblicati su Psiconline?
per sapere come fare, Clicca qui subito!