Due strategie psicologiche per controllare i pensieri negativi
La Ristrutturazione cognitiva e la defusione possono aiutare a gestire i pensieri negativi
Uno studio svedese, condotto da Andreas Larsson, conferma che circa il 99% della popolazione mondiale sperimenta regolarmente, nel corso della propria vita, pensieri negativi di varia identità.
Queste idee sono indesiderate, negative e possono essere rivolte a se stessi o agli altri. Nei casi più gravi, possono trasformarsi in vere e proprie convinzioni erronee e influire negativamente non solo sullo stato d’animo e sulle emozioni del momento, ma anche sui comportamenti futuri e sul benessere psicofisico dell’individuo.
Nella seguente ricerca, la squadra di Larsson, ha dimostrato come l’utilizzo di tecniche cognitivo- comportamentali possano essere particolarmente efficaci per la gestione di tali pensieri.
Lo studio è stato effettuato su un campione di 71 soggetti divisi equamente in tre diversi gruppi.
Nella prima fase di lavoro, ogni singolo componente dei tre gruppi aveva il compito di elaborare un pensiero negativo su se stesso. Tale pensiero doveva essere credibile e rappresentare una forte fonte di disagio.
Successivamente ai soggetti del primo e del secondo gruppo è stato spiegato come gestire il pensiero attraverso:
1. la ristrutturazione cognitiva: Tecnica cognitivo-comportamentale basata sull’ipotesi che, per modificare le emozioni associate ad un pensiero, occorre modificare le proprie cognizioni.
L’utilizzo di questa tecnica ha come obiettivo principale quello di aiutare l’individuo a produrre modificazioni realistiche e oggettive sui pensieri disfunzionale rispetto a se stessi o al mondo esterno.
2. la defusione: Tale tecnica viene denominata anche de –lettarizzazione: consiste nel ripete una parola associata al pensiero negativo fino a quando non perde parte del suo significato.
L' obiettivo principale di questa tecnica è quello di imparare a considerare i pensieri come nient'altro che idee prodotte dalla nostra mente e come tali, non corrispondenti alla realtà esterna.
Il principio di tale tecnica è quello di insegnare a guardare con distacco il proprio pensiero piuttosto che farsi guidare e influenzare negativamente da quest’ultimo.
A differenza dei primi due gruppi, il terzo dopo aver elaborato il pensiero negativo, avevano il compito di gestirlo in maniera autonoma, senza seguire nessuna indicazione strategica.
I risultati dello studio hanno dimostrato che:
le persone che elaboravano i propri pensieri negativi attraverso la ristrutturazione cognitiva e la defusione riuscivano a elaborare e gestire le distorsioni in maniera più efficace rispetto al gruppo di controllo che non aveva ricevuto alcun tipo di istruzione riguardo all’utilizzo di tali strategie.
Inoltre, è stato dimostrato che i partecipanti nello scegliere quale strategia cognitivo comportamentale utilizzare, traevano maggior giovamento nell’utilizzare la tecnica della defusione rispetto alla ristrutturazione cognitiva.
La defusione, infatti, risulta essere molto efficace in una grande varietà di contesti e di situazioni cliniche, sia perchè agisce in tempi piuttosto rapidi sia perchè può essere applicata ad un' ampia gamma di esercizi, tecniche e metafore.
Tratto da www.psypost.org
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Tags: pensieri negativi disagio, convinzioni ristrutturazione cognitiva, defusione, cognizioni