Ecco il robot che reagisce alle emozioni
Per focalizzarsi meglio sugli aspetti psicologici Sarkar si è fatto aiutare da Craig Smith, docente di psicologia nella stessa università. La strada non è stata facile per ottenere un risultato accettabile. I due specialisti hanno monitorato per mesi un folto gruppo di studenti volontari registrando le mille reazioni dei soggetti. Tra queste anche l'aumento del battito cardiaco, la variazione di aspetti biologici, i movimenti dei muscoli facciali oppure l'aumento del sudore sulle mani.
Per catturare poi gli elementi maggiormente associati allo stress e all'ansietà alcuni volontari sono stati costretti a giocare con dei video games. Alla fine tutti i dati ricavati dall'indagine sono stati tradotti in algoritmi utilizzabili dal computer.
Infine il robot (per il momento senza nome) era pronto a dimostrare le sue capacità. E la prova consisteva nel vedere se egli si avvicinava al ricercatore se questo esprimeva tristezza. L'esame è stato superato. Ed ora l'Università di Vanderbilt ha stilato un contratto con la Nasa per far crescere il suo umanoide in modo da renderlo più bravo e più sensibile al fine di poterlo impiegare sulla stazione spaziale in orbita attorno alla Terra per aiutare e star vicino agli astronauti.
Giovanni Caprara (tratto da Corriere Scienze - www.corriere.it)