Estate, stagione di vacanze e… suicidi
Se spesso non riusciamo a comprendere cosa ci rende felici, ancor più difficile è capire quello che ci rende infelici, in particolare quando una persistente mancanza di entusiasmo appanna la voglia di vivere. Fino a smorzarla del tutto. L’estate, oltre che stagione di vacanze, di sole, di mare, è anche tempo di suicidi. Le fasce di età più a rischio comprendono quella adolescenziale (maschi e femmine) e gli anziani (in genere uomini soli).
Un suicidio spesso progettato nei minimi particolari, che attende un semplice - a volte quasi insignificante - imput esterno, per realizzarsi. Cosa nasconde o al contrario disvela, un gesto così estremo? Si può fare qualcosa per prevenirlo, prima che accada? Alla prima domanda hanno cercato di rispondere le ultime generazioni di psichiatri e psicologi formatisi alla scuola dell’americano Edwin Shneidman, inventore del metodo dell’autopsia psicologica - una procedura di indagine post mortem condotta attraverso interviste strutturate alle persone più significative della vita del suicida (familiari, amici, colleghi) - con lo scopo di identificare i fattori di rischio utili per la prevenzione delle comportamenti anticorservativi. Chi è il potenziale suicida? Un malato mentale o un individuo che per motivi personali e psicosociali, ha sviluppato una particolare vulnerabilità? E ancora: la crisi suicidaria è l’acme di un percorso o un evento che interviene improvvisamente?
Tratto da "Lastampa.it" - prosegui nella lettura dell'articolo