I neuroni a “specchio” per suonare insieme
Suonare in concerto richiede una capacità empatica emotiva di una certa raffinatezza. Questa sensibilità sarebbe legata all’attività di aree cerebrali ben precise, quelle frontali, e bilateralmente. Queste aree sarebbero la sede dei neuroni a specchio, divenuti famosi negli ultimi anni per la loro scoperta da parte dello scienziato italiano Rizzolati. È grazie a questi neuroni che l’essere umano sa riconoscere gli stati d’animo degli altri ed..
..entrare così in empatia con i suoi simili, ossia condividere e riuscire a sentire cosa l’altro sente interiormente in un determinato momento, decifrare le intenzioni di un altro individuo attraverso l’espressione del volto e l’atteggiamento in generale, una sorta di conoscenza condivisa. È il principio per cui una scena di un film drammatico riesce a elicitare il pianto del pubblico.
Proprio per queste acquisizioni un folto gruppo di ricercatori italiani di varie città in un progetto comune europeo, chiamato “Brain Tuning” hanno inteso studiare un gruppo di musicisti in concerto per valutarne il grado di empatia emozionale e come questa sia responsabile della capacità di interpretare la musica in modo così coordinato.
Tratto da: "italiasalute.it" - Prosegui nella lettura dell'articolo