Il cinema come strumento ausiliario nella pratica clinica
Il rapporto tra cinema e psicanalisi è antico e strutturato. Cinema e psicoanalisi nascono insieme, insieme si mostrano nel dar forma a soggettività frammentate, scenari onirici, inconsci. Se il cinema si è appoggiato sulla psicanalisi nel suo farsi, la psicanalisi ha progressivamente utilizzato il cinema per interrogare il proprio linguaggio, da un lato attraverso letture ermeneutiche dell’oggetto film, dall’altro incrociando il suo linguaggio con quello filmico per avanzare nella sua ricerca.
In questo senso la psichiatria segue a traino questo rapporto, inserendoci le proprie problematiche, con la peculiarità di trovare sullo schermo anche un luogo di critica. A riguardo non si può non ricordare il celebre “Qualcuno volò sul nido del cuculo” di Forman, e il più recente “La casa dei matti” di Koncalovskij. Questi rapporti hanno oggi qualcosa di nuovo da fornirci? Come ci ha spiegato Matteo Balestrieri, docente di Psichiatria all'Università di Udine, è preminente il valore didattico nel rapporto cinema-psichiatria.
Tratto da "Yahoo.com" - prosegui nella lettura dell'articolo