Il fattore om
Come “organized mind”: perché per fare tante cose insieme il segreto è metterle in ordine di importanza
Quando eravamo piccoli, i superpoteri più desiderati erano: essere invisibili o trasformarsi in una mosca per ascoltare le conversazioni altrui.
Oggi, in cima alla lista, ci sarebbe forse riuscire a fare tante cose contemporaneamente. Anzi, riuscirle a fare bene, perché già ne facciamo un sacco nello stesso tempo: guardiamo un film e commentiamo su Twitter, leggiamo un articolo e parliamo al telefono mentre controlliamo le notifiche su Facebook, rispondiamo a una e-mail e ascoltiamo musica.
La tecnologia, ovviamente, è una presenza ingombrante. Ma non è la sola responsabile dell’eccesso di informazioni e di distrazioni.
Il nostro mondo è cambiato, negli ultimi decenni in modo sempre più veloce e profondo.
Se pensiamo a come vivevano i nostri avi, faremmo fatica a concludere che le due realtà possano essere paragonabili. Il guaio è che il cervello è sempre lo stesso, perciò gli strumenti per organizzarci e per orientarci sono quelli che servivano a procacciarci da mangiare e da bere, a riconoscere i pericoli e a interagire con qualche appartenente alla nostra stessa specie.
Fino a qualche secolo fa avremmo conosciuto circa 200 persone in tutta la nostra vita, che è meno di quante se ne incontrano in un pomeriggio in una città non troppo affollata; e un numero di “amici”, per non parlare di fantomatici seguaci, che ci farebbe considerare specie di sociopatici.
Come possiamo organizzarci per non soccombere a questo continuo e massiccio fluire di stimoli? Come rimediamo alle troppe cose da fare e a cui pensare?
«Quando devi fare tante cose e la tua vitalità va giù…», comincia così la pubblicità di un integratore.
Ma quei prodotti non servono a niente. Quello che potrebbe servire è mettere ordine, come suggerisce Daniel Levitin, neuroscienziato e professore di Psicologia alla McGill University di Montreal, nel suo ultimo libro The Organized Mind: thinking straight in the age of information overload (Dutton).
Tratto da d.repubblica - prosegui nella lettura dell'articolo
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