Il peso del rapporto medico-paziente sull'esito delle terapie
Un trattamento clinico corretto è lo strumento più efficace per il successo di una terapia, ma non bisogna trascurare il rapporto tra medico e paziente. A stabilirlo non sono più il senso comune o l'esperienza sul campo, ma una nuova meta-analisi pubblicata su “PLOS ONE” da John Kelley e colleghi del Massachusetts General Hospital, che ha documentato per la prima volta in modo rigoroso che specifiche tecniche per migliorare la relazione umana possono davvero fare la differenza per la prognosi di una malattia.
Finora la maggior parte degli studi sul rapporto medico-paziente è stata effettuata su dati clinici già registrati e senza la possibilità d'intervenire da parte degli sperimentatori. Questo tipo di ricerche non permette di verificare se le differenze osservate in un dato parametro siano in grado di produrre qualche cambiamento in termini di prognosi, e ha quindi una validità scientifica relativa.
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