Il sesto senso per gli «untori»
Secondo uno studio delle Università del Kentucky e della Florida pubblicato su Psychological Science, quando siamo convalescenti sviluppiamo una sorta di sesto senso nei confronti di chi potrebbe essere portatore di un agente infettivo per noi dannoso in quel particolare momento in cui ancora non ci siamo del tutto ripresi e lo evitiamo prudentemente riuscendo a riconoscerlo semplicemente dalla faccia.
Non si tratta quindi di percepire eventuali agenti patogeni trasmissibili perché i soggetti esaminati sono stati in grado di individuare subito chi avrebbe potuto infettarli guardandolo dallo schermo di un computer in cui venivano presentate varie facce. Quelli che invece non erano stati malati di recente, usati come soggetti di controllo, non hanno dimostrato la stessa capacità o quantomeno non erano altrettanto rapidi nell’usarla.
Secondo gli autori questo risultato ha anche importanti risvolti di carattere psicologico:
Tratto da: "corriere.it" - Prosegui nella lettura dell'articolo