Intenzionalità, ecco le sue aree cerebrali
I ricercatori sono stati in grado di distinguere due possibili schemi di attività corticale che corrispondono ai differenti progetti dei volontari dello studio. Per cogliere le intenzioni di chi ci sta di fronte occorre sensibilità e intuito, oppure, più scientificamente, una adatta apparecchiatura per l’imaging funzionale cerebrale. Lo hanno dimostrato i ricercatori del Max-Planck-Institut per le scienze cognitive e le neuroscienze di Lipsia, in Germania, che firmano un articolo sull’ultimo numero della rivista online “Current Biology”.
Precedenti ricerche avevano indicato che l’attività dell’area prefrontale del cervello aumenta quando i soggetti sono impegnati in elaborazioni neurali legate al perseguimento di un compito, ma non è mai stato chiarito del tutto quali pattern di attività siano specifici di una vera “intenzione” da parte del soggetto. L’attività osservata, in effetti, potrebbe essere collegata ad altre funzioni come la preparazione di una risposta motoria, l’accesso alla memoria relativa ad analoghe risposte del passato o al tenere a mente simili risposte fornite in altre occasioni.
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