Invecchiamento cerebrale più rapido nel disturbo psicotico
L' invecchiamento rapido dei netwok cognitivi, in seguito all'insorgenza della malattia, offre la possibilità di poter effettuare un intervento precoce.
I pazienti con psicosi hanno un accelerato invecchiamento di due network cerebrali importanti per la cognizione generale - il network frontoparietale (FPN) ed il network cingulo-opercolare (CON) - secondo un nuovo studio del Biological Psychiatry.
L'efficienza del network FPN è nella norma nelle prime fasi di psicosi ma diminuisce nei pazienti cronici, indicando che il declino si verifica in seguito all'insorgenza della malattia. Le ricerche supportano l'idea che l'intervento per aumentare l'attività di questi network cerebrali successivamente ai primi segni di psicosi, possa aiutare i pazienti ad avere migliori risultati funzionali più avanti nel corso della loro vita.
"Vi è una crescente prova che un normale invecchiamento biologico nei disturbi psicotici è accelerato. Un aspetto di un invecchiamento salutare è il declino della funzione cognitiva e una cominicazione meno efficiente tra i network cerebrali che supportano abilità cognitive quali la pianificazione, il problem solving e la memoria", ha affermato il capo autore della ricerca Julia M. Sheffield, PhD, del Vanderbilt University Medical Center.
La comunicazione tra i network FPN e CON dimostra i primi segnali di un declino di invecchiamento, quindi le nuove ricerce indicano che le persone con psicosi presentano normali modelli di invecchiamento cerebrale, ma ad un ritmo accelerato. Nello studio la Dr.ssa Sheffield e colleghi hanno utilizzato tecniche di imaging cerebrale per confrontare la connessione tra regioni cerebrali e misurare come queste efficientemente comunicano, in 240 pazienti con disturbo psicotico (inclusi schizofrenia e disturbo bipolare psicotico) e in 178 persone in salute facenti parte del gruppo di controllo.
"Un declino accelerato era specifico per i network cognitivi, a dimostrazione del fatto che l'invecchiamento accelerato non è dovuto a una riduzione globale della comunicazione efficiente in tutto il cervello" ha spiegato la Dr.ssa Sheffield. In particolare, i pazienti con psicosi hanno mostrato un'efficienza globale significativamente ridotta nelle reti frontoparietali e sottocorticali, rispetto al gruppo di controllo.
"L'invecchiamento prematuro o la degenerazione di network corticali è stato sempre più documentato in associazione con la schizofrenia. Tuttavia, abbiamo poche informazioni per quanto riguarda i meaccanismi sottostanti. Collegare questi risultati di imaging al meccanismo sottostante è un passo fondamentale per comprendere la progressione della schizofrenia in modo che possiamo fermarla " ha speigato John Krystal, MD, Editor of Biological Psychiatry.
La scoperta che il declino dell'efficienza del network sembra iniziare dopo l'insorgenza della malattia è particolarmente importante per poter fare in modo di interrompere questa progressione. "Con i progressi nel rimedio cognitivo e l'impatto positivo dell'esercizio sulla connettività di queste reti, i nostri risultati offrono la speranza che i giovani adulti con psicosi ad insorgenza recente trarranno beneficio da interventi che rafforzano la connettività all'interno di queste reti, rallentando o normalizzando il tasso di declino della funzione cognitiva" ha spiegato la Dr.ssa Sheffield.
I risultati del nuovo studio aiutano i ricercatori a capire come le reti cerebrali cambiano nel corso dei disturbi psicotici e suggeriscono che il targeting di queste reti potrebbe interrompere il tasso accelerato di invecchiamento nelle persone con prime fasi di psicosi.
Tratto da Science Dalily
(Traduzione ed adattamento a cura della Dottoressa Giulia Inglese)
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