L’attività fisica come protezione contro la malattia di Alzheimer
L’esercizio fisico regolare potrebbe mantenere la mente giovane
Un gruppo di ricercatori della University of Kentucky College of Health Sciences, ha cercato di indagare e delineare la probabile correlazione positiva tra il fitness, funzione cardiaca e flusso ematico cerebrale in quelle regioni critiche del cervello in cui solitamente si sviluppano i grovigli neurofibrillari e le placche amiloidi della demenza di Alzheimer.
Sono stati selezionati 30 soggetti, sia uomini che donne, con età compresa tra i 59 e i 69 anni e sono stati sottoposti a valutazioni di idoneità attraverso attività fisiche mirate quale il tapis roulant e ultrasuoni del cuore.
Successivamente sono state effettuate delle scansioni cerebrali per verificare l’andamento del flusso di sangue in alcune zone del cervello.
I risultati hanno mostrato che il flusso di sangue in quelle aree critiche del cervello, e quindi l’apporto di ossigeno e nutrienti vitali, era più elevano in quei soggetti che erano fisicamente più in forma.
Ovviamente, sottolineano i ricercatori, l’attività fisica non può impedire lo sviluppo della malattia di Alzheimer, ma questo potrebbe essere un primo passo importante verso la dimostrazione che l’attività fisica migliora il flusso di sangue al cervello, conferendo una certa seppur minima protezione dalla demenza.
Pertanto, le persone che praticano attività fisica con regolarità riducono la rigidità arteriosa, mantenendo così l’integrità dei “tubi” che trasportano il sangue al cervello.
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