La campagna elettorale fa bene al cervello
Uno studio del neuro-farmacologo John D. Roache dell'Università del Texas (San Antonio, Usa) sembra cascare a fagiolo, tanto per gli americani - scioccati dalle dispute interne ai democratici - quanto per noi italiani, in attesa delle inattese elezioni. I risultati a cui è giunto il ricercatore suggeriscono che seguire i dibattiti e, ancora di più, impegnarsi attivamente nelle discussioni, sia utile a stimolare i sistemi che nel cervello vengono attivati nei processi di attenzione e apprendimento, migliorando le nostre prestazioni cognitive. Pare, dunque, che la politica ci faccia ragionare meglio.
«Quando ascoltiamo i candidati e ragioniamo su ciò che dicono», afferma Roache, «il nostro cervello elabora le informazioni e, più che in altre circostanze, si incrementano le connessioni tra i neuroni e migliorano i sistemi di connessione neurochimica associati alla memoria e all'apprendimento.» E fosse tutto qui! A quanto pare, questi meccanismi sono gli stessi che si attivano quando siamo occupati in attività fortemente motivanti e stimolanti, come l'interazione sociale, o quando mangiamo o facciamo l'amore.
Tratto "Focus.it" - prosegui nella lettura dell'articolo