La decisione di abortire : uno studio longitudinale
Una recente ricerca condotta con uno studio loglitudinale ha evidenziato che le donne che prendono la decisione di abortire non affrontano poi obbligatoriamente un aumento del rischio di manifestare sintomi depressivi.
Attualmente, venti stati negli USA hanno politiche che prevedono che una donna che vuole abortire venga informata sui possibili esiti che questa decisione potrà avere sulla sua salute mentale.
Sei di questi stati richiedono che la consulenza pre-aborto debba avere una connotazione negativa per quanto riguarda l'esito di tale scelta sulla salute mentale di una donna. Tuttavia, ricerche recenti, pubblicate sul Psychological Medicine, hanno scoperto che le patologie mentali spesso non sono il risultato diretto dell’aborto.
Nel 1994, fu condotto il “The National Longitudinal Study of Adolescent to Adult Health (Add Health)”, uno studio longitudinale condotto a livello nazionale suddiviso e in quattro fasi ( o wave).
Wave 1. Durante questo periodo, 20.745 studentesse provenienti da 80 scuole, che avevano tra i 7 e i 12 anni aveva ricevuto dei questionari da compilare e da far compilare anche ai propri genitori a casa.
Wave 2. Un anno dopo, i ricercatori inviarono nuovamente i questionari alle studentesse che li avevano completati nella prima fase dello studio e che non si erano ancora diplomate alle superiori.
Wave 3. Nuovi dati furono raccolti dagli studiosi cinque anni dopo (tra il 2001 ed il 2002), quando le partecipanti avevano ormai un’età compresa tra 18 e i 25 anni.
Wave 4. La quarta fase dello studio era stata condotta tra il 2007 e d il 2008. Durante quest'ultima raccolta di dati, le partecipanti avevano tra i 24 ed i 32 anni.
In ogni fase della ricerca, alle partecipanti fu chiesto di indicare qualsiasi sintomo depressivo eventualmente sperimentato nei 7 giorni precedenti alla compilazione del questionario, e per fare ciò si scelse di utilizzare una versione sintetica del Center of Epidemiology Studies Depression Scale (CES-D). Alcune delle domande poste durante ogni step dello studio si riferivano a: se il soggetto si fosse sentito triste, felice e se avesse avuto l’impressione di non essere ben voluto da altri individui. Ogni domanda veniva poi valutata su una scala di frequenza che andava da: mai, raramente, la maggior parte del tempo o tutto il tempo.
Nello Wave 3. e 4. venivano fatte domande anche sui possibili eventi traumatici verificatisi prima dei 18 anni. Alcune di queste domande includevano domande su abusi psicologici, fisici e sessuali. Queste esperienze venivano poi valutate in base a quanti eventi traumatici si potevano essere verificati (ad es. da 0, 1, 2, o più di 3). Durante queste ultime due fasi, sono state, inoltre, poste alle partecipanti anche delle domande riguardanti la loro prima gravidanza; se si trattasse di una gravidanza indesiderata e se si fosse conclusa con un aborto o con la decisione di proseguire la gestazione.
Il numero finale delle donne che parteciparono a questa ricerca completando ogni fase dello studio fu di 7.870. La ricerca basata sui dati raccolti in questo studio di 15 anni ha mostrato che le donne che hanno sperimentato la loro prima gravidanza indesiderata durante l'adolescenza o la giovane età adulta non hanno mostrato sintomi depressivi dopo un aborto. Le uniche partecipanti che hanno manifestato sintomi depressivi sono state le donne che avevano mostrato questi sintomi fin dall'inizio dello studio, che sono rimasti poi presenti durante tutta ricerca.
Secondo l'autore di questo studio, A. M. Gomez dell'Università della California a Berkeley, il trauma adolescenziale ha un'influenza diretta sulla salute mentale degli adulti.
Gomez ha affermato: "Questa analisi ed il crescente campo di ricerca che non ha ancora trovato alcun collegamento tra l'aborto ed i successivi stati relativi alla salute mentale delle donne fanno pensare che le politiche e gli sforzi clinici che mirano a migliorare la salute mentale delle stesse dovrebbero concentrarsi altrove".
Lo studio in questione era intitolato: "Abortion and subsequent depressive symptoms: an analysis of the National Longitudinal Study of Adolescent Health".
Tratto da Psy Post
(Traduzione e adattamento a cura della Dottoressa Emanuela Torrente)
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