La mente naturalistica dei bambini
Per lo psicologo Howard Gardner, noto studioso della mente, l’intelligenza umana ha numerose sfaccettature. Una forma di intelligenza spesso sottovalutata è quella “naturalistica” che in un’epoca come la nostra assume invece un’importanza particolare. L’ambiente naturale è stato spesso bistrattato e le nuove generazioni dovranno impegnarsi per proteggerlo e ricostituirlo.
L’intelligenza “naturalistica”, ossia l’abilità di riconoscere, classificare, inquadrare nel loro ecosistema elementi del mondo naturale, nasce da quell’attrazione innata – oggi definita col termine di biofilia – che gli esseri umani sentono nei confronti degli altri organismi viventi. Questa predisposizione è ben visibile in età prescolare. Tra i tre e i sei anni i bambini sono affascinati dal mondo naturale e dalla varietà delle sue forme – dagli insetti ai dinosauri, dalle margherite ai baobab – di cui, se viene loro data la possibilità, acquisiscono una rapida conoscenza. Incominciano col notare le somiglianze, le differenze, le abitudini, i comportamenti tipici. In seguito vogliono collezionare e classificare.
Verso nove o dieci anni sanno che cos’è un ecosistema e capiscono come i diversi fattori che lo compongono influiscono gli uni sugli altri. Capiscono anche che se l’habitat viene alterato si crea uno squilibro che ne modifica il funzionamento. Gli orizzonti si allargano e essi comprendono gli effetti del depauperamento ambientale e dell’inquinamento, il valore del risparmio energetico, l’importanza di preservare le foreste pluviali, di salvare dall’estinzione non soltanto gli animali ma anche piante tropicali medicinali utilizzate per combattere gravi malattie, la necessità di rendere le nostre città più vivibili, i nostri cibi più sani, le nostre case più sicure. Le basi di questo sapere, così importante e formativo, si mettono negli anni della scuola dell’infanzia. Bisogna inserire nel progetto didattico anche le esplorazioni in ambienti naturali, la cura di un orticello, l’osservazione diretta degli animali. Come già succede nei Paesi del Nord Europa, è importante che vengano messi a disposizione dei bambini della scuola dell’infanzia alcuni spazi all’aperto, protetti e non pericolosi, in cui poter fare questi tipi di esperienze.
Tratto da: "annaoliverioferraris.it" - Prosegui nella lettura dell'articolo