La sincronizzazione cerebrale dipende dal tipo di linguaggio
Gli scienziati del centro di ricerca basco BCBL hanno mostrato per la prima volta, che il modo in cui l'attività di due cervelli sia connessa, dipenda dal tipo di linguaggio espresso: se in linguamadre o straniero.
Quando due persone parlano, i loro cervelli iniziano a lavorare simultaneamente, sincronizzandosi e stabilendo un legame unitario.
Questo è quello che le neuroscienze chiamano "sincronizzazione cerebrale". Una nuova ricerca del Basque Center on Cognition, Brain and Language (BCBL) a San Sebastián e pubblicato sul giornale "Cortex", ha confermato che questo fenomeno dipenda dal linguaggio usato per comunicare.
Lo studio, effettuato da molti collaboratori in diversi istituti come l'Università di Toronto, in Canada e l'Università di Nebrija a Madrid, ha permesso agli scienziati di analizzare il modo in cui avviene la sincronizzazione cerebrale rispetto al linguaggio diverso utilizzato.
Il lavoro, guidato da Alejandro Perez del BCBL, è uno studio aggiuntivo di quello fatto nel 2017, che descriveva il fenomeno della sincronizzazione cerebrale nella comunicazione tra due persone che parlavano la loro linguamadre. Come primo esperimento, i ricercatori organizzarono 60 persone in un gruppo di pari dello stesso sesso.
Gli individui venivano separati da uno schermo e non sapevano nulla rispetto all'età e alle caratteristiche demografiche dell'altro individuo. Seguendo uno schema prestabilito, i pari dovevano alternare una conversazione generale utilizzando sia un linguaggio straniero sia la linguamadre.
Con l'utilizzo dell'EEG (elettroencefalografia), un test non invasivo che analizza l'attività elettrica cerebrale, gli scienziati hanno misurato l'attività delle onde cerebrali in modo simultaneo. "Noi abbiamo potuto osservato come l'allineamento delle onde cerebrali avveniva in modo diverso quando la conversazione veniva effettuato in linguamadre oppure in una lingua straniera.
Questo studio ci ha permesso di capire come la sincronizzazione cerebrale dipenda dal contesto linguistico. Le aree cerebrali che si sincronizzano meglio tra i due cervelli sono diverse rispetto al linguaggio utilizzato. Questa nuova scoperta può guidare nuove linee di ricerca future nelle neuroscienze" ha spiegato Pérez.
La sincronizzazione per capire l'interlocutore
Parlare utilizzando un linguaggio straniero rende il nostro cervello allineato in un modo diverso per capire l'interlocutore: "I cervelli di due persone che parlano un linguaggio straniero stabilisce un legame neuronale diverso rispetto a quando si parla in linguamadre" ha assunto Pérez.
Sebbene ragioni specifiche di questa assunzione siano ancora poco chiare, gli autori dello studio sono molto inclini a pensare che questo sia dovuto alle strategie di articolazione attenzionali. Queste strategie sono importanti per la codifica ed il processamento delle informazioni in un corretto ordine che è specifico per ogni linguaggio.
"Quando una conversazione avviene in linguamadre, entrambi gli interlocutori fanno attenzione sia a tutte le frasi sia al contesto globale del messaggio della conversazione" ha aggiunto Jon Andoni Duñabeitia, co-autore dello studio. Comunque, quando si parla un linguaggio straniero, le risorse attentive si focalizzano principalmente su altri aspetti, sui livelli linguistici più complessi come il suono e le parole.
"Nei contesti comunicativi, noi abbiamo bisogno di riconfigurare le nostre strategie attenzionali, perciò possiamo capire gli altri e questo può essere direttamente collegato alle differenze nelle aree sincronizzate durante la conversazione" ha suggerito Duñabeitia.
Implicazioni future
Per gli autori, questo lavoro apre alla possibilità future di quantificare le comunicazioni verbali tra due persone: "Con il processamento dei segnali in tempo reale e grazie a dispositivi economici che misurino l'attività cerebrale sarà possibile integrare sensori alle attuali cuffie del computer" ha spiegato Pérez.
"Questo offrirà una valutazione quantitativa della qualità - in termini di coinvolgimento personale - e delle caratteristiche del linguaggio e del carico emotivo dell'interazione verbale attraverso strumenti di comunicazione online come ad esempio Skype" ha concluso Pérez.
Tratto da Sciencedaily
(Traduzione ed adattamento a cura del Dottor Claudio Manna)
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