La solitudine di chi vive la disabilità
ROMA - Occorrono in media 17 mesi per sapere che si soffre di morbo di Parkinson; ottenuta la diagnosi, un paziente su tre non può contare su nessun aiuto e a volte “salta” le terapie, ostacolate anche dai lunghi tempi della burocrazia. Oltre la metà delle famiglie che ha in casa una persona con sindrome di Down deve trovare da sola la struttura che fornisce i servizi di riabilitazione più adeguati e circa il 40% li paga di tasca propria per carenza di strutture pubbliche.
Ostacoli che fanno aumentare il senso di solitudine dei pazienti e delle loro famiglie, secondo un’indagine del Censis, realizzata nell’ambito del progetto pluriennale "Centralità della persona e della famiglia nei sistemi sanitari: realtà o obiettivo da raggiungere?" promosso dalla Fondazione Cesare Serono.
Questa volta il rapporto dell’Istituto di ricerca, grazie anche alla collaborazione delle associazioni dei pazienti, ha dato voce alle condizioni di vita che si nascondono dietro alla disabilità. Un’indagine ha coinvolto un campione di 312 persone con morbo di Parkinson, l’altra ha riguardato un campione di 315 famiglie in cui vive una persona con sindrome di Down.
Tratto da: "corriere.it" - Prosegui nella lettura dell'articolo