Le radici della discalculia
Ricercatori dell'University College di Londra sono riusciti per la prima volta a indurre la discalculia in persone che in precedenza non aveva alcun problema nell'apprendimento della matematica. Ma niente paura: gli scienziati non sono stati presi da un raptus distruttivo e il "danno", perfettamente reversibile, che hanno procurato è durato meno di un secondo per sessione sperimentale, il tempo di accensione dell'apparecchiatura TMS, uno stimolatore magnetico transcranico, che è capace di indurre in un'area molto ben delimitata e per breve tempo un campo magnetico sufficientemente intenso da "accecare" per un istante i circuiti cerebrali che vi sono localizzati.
In compenso, con questo studio i ricercatori hanno iniziato a chiarire le cause di questo particolare disturbo, che si concretizza in una dificoltà a eseguire calcoli aritmetici e/o a seguire e produrre numerazioni progressive. Nella popolazione, la discalculia ha la stessa prevalenza della dislessia e del deficit di attenzione e iperattività, si aggira cioè intorno al 5 per cento. La discalculia però non ha mai ricevuto un'attenzione paragonabile agli altri disturbi, tant'è che le cause di questa difficoltà sono ancora ben poco conosciute.
Tratto da "Le Scienze.it" - prosegui nella lettura dell' articolo