Pubblicità

Nella prima infazia, la discriminazione razziale è collegata alla depressione e all'invecchiamento precoce

0
condivisioni

on . Postato in News di psicologia | Letto 1431 volte

5 1 1 1 1 1 Votazione 5.00 (2 Voti)

Lo stress precoce derivante dalla discriminazione razziale pone gli afroamericani a maggior rischio di un invecchiamento accelerato, un indicatore dello sviluppo prematuro di gravi problemi di salute e forse di una speranza di vita più breve, secondo uno studio condotto da un ricercatore di psicologia della Georgia State University.

discriminazione razziale infanzia depressione

Sierra Carter, assistente professore di psicologia presso il Georgia State, e i suoi collaboratori hanno utilizzato i dati basati su questionari e campioni di sangue per esaminare l'invecchiamento a livello cellulare.


"Abbiamo scoperto che per questi giovani afroamericani, le esperienze di discriminazione razziale nella prima infanzia hanno influenzato un processo di invecchiamento accelerato all'interno del loro corpo", ha affermato Carter.

"Lo stress da discriminazione razziale può essere considerato uno stimolo stressante cronico che può logorare i sistemi del corpo", ha affermato. "Seguendo queste persone nel tempo, possiamo vedere che questo fattore di stress sta influenzando un processo di alterazione fisiologica che provoca un invecchiamento prematuro dei sistemi corporei. Questo accelerato processo di invecchiamento che vediamo, causato dallo stress da discriminazione razziale, potrebbe influenzare alcune delle disparità razziali sulla salute che vediamo per le popolazioni afroamericane, come il diabete e le malattie cardiovascolari."

Carter e i suoi collaboratori hanno utilizzato i dati del The Family and Community Health Study (FACHS), uno studio longitudinale di oltre 800 famiglie afro-americane condotto in più città, a partire dal 1996. Lo studio in corso, sostenuto dal National Institutes of Health e ospitato presso l'University of Georgia, si concentra sull'effetto del sostegno dei genitori e sugli stili disciplinari, sulle interazioni familiari, sulle caratteristiche del vicinato e su altri fattori contestuali che influenzano i genitori afroamericani e i loro figli.

I dati, inclusi i test di autovalutazione, sono stati raccolti ogni due o tre anni e ampliati nel 2015 per includere i prelievi di sangue per valutare i rischi dei partecipanti riguardo le malattie cardiache e il diabete, e per testare i biomarcatori che prevedono l'insorgenza precoce di queste malattie. Carter ha incluso i dati di 368 persone nelle sue analisi.

"Quello che abbiamo scoperto è che le esperienze di discriminazione razziale erano correlate a elevati sintomi depressivi, all'età di 10-15 e 20-29 anni", ha detto Carter. "Quindi, stiamo osservando che questo aumento dei sintomi depressivi si prolunga per molti anni, il che sta davvero influenzando l'invecchiamento accelerato. Quindi, i nostri risultati suggeriscono che le prime esperienze di vita riguarddo la discriminazione razziale sono correlate all'invecchiamento accelerato, ma in realtà il meccanismo che potrebbe guidare una parte di questo sono i sintomi depressivi. Potremmo iniziare a pensare a come questi fattori di salute mentale e fisica si intrecciano."

Pubblicità


Carter sta pianificando i prossimi passi dello studio per concentrarsi maggiormente sui processi dell'invecchiamento accelerato, la resilienza, le traiettorie del corso della vita verso la depressione e i possibili interventi nella prima infanzia.

L'obiettivo finale, per la società, sarebbe prevenire la discriminazione razziale, ha affermato, ma oltre a una vasta gamma di cambiamenti sistematici per raggiungere tale obiettivo, il campo della psicologia può integrarsi con altre discipline per svolgere un ruolo più forte nel pensare alle giuste strategie di intervento.

"Abbiamo prove basate sui trattamenti riguardanti le condizioni di salute mentale come la depressione", ha detto Carter. "Come psicologo clinico, penso che sia importante iniziare a riconoscere all'interno dei nostri trattamenti che lo stress derivante dal razzismo può influenzare i sintomi della salute fisica e mentale, già in tenera età. Spero che questa ricerca ci aiuti a pensare criticamente al razzismo come un fattore di stress sulla salute e sui modi in cui le strategie di intervento informate sulla cultura possono aiutare a ridurre l'impatto a lungo termine di questo fattore di stress".

I coautori di Carter includono Mei Ling Ong, Ronald L. Simons, Man Kit Lei e Steven Beach, tutti dell'University of Georgia, e Frederick Gibbons dell'University of Connecticut. La ricerca è stata sostenuta dal National Institute of Child Health and Human Development, il National Heart, Lung, and Blood Institute e il National Institute of Drug Abuse. Un ulteriore supporto è stato fornito dal Center for Translational and Prevention Science, finanziato dal National Institute on Drug Abuse.



Fonte:

  • Sierra E. Carter, Mei Ling Ong, Ronald L. Simons, Frederick X. Gibbons, Man Kit Lei, Steven R. H. Beach. The effect of early discrimination on accelerated aging among African Americans.. Health Psychology, 2019; DOI: 10.1037/hea0000788



Articolo a cura del Dottor Andrea di Maio




Scrivi articoli di psicologia e psicoterapia e ti piacerebbe vederli pubblicati su Psiconline?
per sapere come fare, Clicca qui subito!
 
Pubblicità
Stai cercando un pubblico specifico interessato alle tue iniziative nel campo della psicologia?
Sei nel posto giusto.
Attiva una campagna pubblicitaria su Psiconline
logo psicologi italiani
Corsi, Stage, Informazioni per formare e far crescere i Professionisti della Psicologia Logo PSIConline formazione

 

 

 

Tags: discriminazione razzismo news di psicologia

0
condivisioni

Guarda anche...

Pubblicità

Pubblicità

I Sondaggi di Psiconline

Perché andare in psicoterapia?

Pubblicità

Le Risposte dell'Esperto

Pensiero ossessivo (1624140870…

Fabio, 34 anni     Gentile Dottoressa/Dottore! Mi chiamo Fabio e 5 anni fà ho commesso un errore di tipo erotico.Ho cominciato a scambiare dei...

Problemi con marito [162342796…

Viola, 38 anni     Buongiorno, avrei bisogno di un consulto per dei problemi con mio marito.Mio marito è molto irascibile ma oltre a urlare no...

Ansia e paura nella guida [162…

Clarissa, 22 anni       Salve, vi scrivo perchè da un paio di mesi sto facendo le guide in autoscuola ma la sto vivendo un po' male...

Area Professionale

La trasmissione intergenerazio…

Modificazioni epigenetiche nei figli di sopravvissuti all’Olocausto I figli di persone traumatizzate hanno un rischio maggiore di sviluppare il disturbo post-t...

Il Protocollo CNOP-MIUR e gli …

di Catello Parmentola CNOP e MIUR hanno firmato nel 2020 un Protocollo d'intesa per il supporto psicologico nelle istituzioni scolastiche. Evento molto positiv...

Come gestire il transfert nega…

Per non soccombere alle proiezioni negative del transfert, lo psicoterapeuta deve conoscere con convinzione ciò che appartiene alla psiche del paziente e ciò ch...

Le parole della Psicologia

Ninfomania

Il termine ninfomane viene da ninfa (divinità femminile della mitologia e/o nome dato alle piccole labbra della vulva) e mania (che in latino significa follia)...

Fobie

Nel DSM-IV la fobia specifica è definita come la "paura marcata e persistente, eccessiva o irragionevole, provocata dalla presenza o dall'attesa di un oggetto o...

Cinofobia

Il cane è da sempre l’animale più amato dagli esseri umani, ormai è proverbiale la definizione “migliore amico dell’uomo” e in effetti la storia conferma questa...

News Letters

0
condivisioni