Neuromagia: trucchi e illusioni per capire il cervello
"Vedo che il suo orologio ha un cinturino con la fibbia." In piedi accanto a me, Apollo Robbins mi teneva lievemente il polso e mi faceva ruotare la mano. Sapevo benissimo quel che mi aspettava, ma ci sono cascata lo stesso. "Sì", ho detto, cercando di tenerlo d'occhio, "per lei sarà piuttosto facile da portar via. Ma con gli anelli sarebbe più difficile". Gentilmente, si è detto d'accordo, prima guardandomi le mani e poi negli occhi. "E secondo lei quale sarebbe il più difficile da rubare?" Stavo ancora pensando a come rispondere, e lui già mi aveva preso l'orologio e se l'era messo al polso dietro la schiena, inosservato.
Robbins non aveva fatto altro che orientare abilmente il riflettore della mia attenzione, il centro, momento per momento, della consapevolezza. Per nascondere il furto, aveva usato la cosiddetta misdirection: mi ha fatto badare alla cosa sbagliata, ha accresciuto il carico cognitivo del mio cervello con le sue chiacchiere spiritose, ha dato luogo dentro di me a un dialogo interiore, distraendo la mia attenzione dandomi una domanda cui rispondere; e intanto disorientava le mie percezioni con piccoli tocchi sulla spalla e sul polso.
Per aggiungere il danno alle beffe, Robbins aveva appena descritto ciò che fa, e illustrato la tecnica rubando al volo un altro orologio e svuotando le tasche dell'amabile Flip Phillips dello Skidmore College. Eppure, non avevo la minima possibilità. Come ho reagito all'essermi fatta fregare così facilmente? Con una gran risata.
"Tratto da "lescienze.it" - Prosegui nella lettura dell'articolo