Nuovi fattori di rischio per i disturbi d'ansia
Sono state recentemente scoperte diverse varianti di un gene che aumentano il rischio di sviluppare disturbi d’ansia. Un gruppo di ricercatori si pone l’obiettivo di sviluppare delle terapie individualizzate a partire dai risultati di questo studio.
I fattori psicologici, sociali ed ereditari svolgono tutti un ruolo nei disturbi d’ansia. Nella rivista Molecular Psychiatry, un gruppo di ricerca dell’Università di Würzburg (JMU) in Baviera, Germania, ha descritto il meccanismo genetico alla base dello sviluppo di tali disturbi. Sono state individuate almeno quattro varianti del gene GLRB (recettore B della glicina) come fattori di rischio per i disturbi d’ansia e di panico. Hanno partecipato a questo studio più di 5000 volontari e 500 pazienti affetti da disturbo da attacchi di panico.
In Germania, i disturbi d’ansia e di panico affliggono circa il 15% della popolazione adulta. Alcuni individui possono sperimentare una paura estrema di ragni o altri oggetti, mentre altri hanno difficoltà di respirazione e battito cardiaco accelerato in ambienti piccoli o molto affollati. In alcuni casi, gli attacchi d'ansia si verificano senza una causa apparente e possono avere un impatto negativo sulla vita quotidiana dei pazienti, che spesso hanno problemi lavorativi e si ritirano dai contatti sociali.
Ma come si sviluppano e si evolvono i disturbi d’ansia?
Gli scienziati da Münster, Amburgo e Würzburg hanno tentato di rispondere a queste domande nell'ambito del Collaborative Research Center (CRC) e si sono posti l’obiettivo di sviluppare nuove terapie da adattare singoli pazienti. I disturbi d’ansia possono essere trattati con farmaci e la terapia comportamentale, per esempio.
La ricerca ha portato all’individuazione di diverse varianti del gene GLRB associate ai disturbi d’ansia.
Il gene era già conosciuto in precedenza ai ricercatori, anche se in relazione a una diversa patologia: una sua mutazione, come spiega il professor Deckert, membro del CRC e Direttore del Dipartimento di Psichiatria presso l'Ospedale JMU University, è responsabile di una malattia neurologica chiamata Iperekplesia, che si manifesta con una marcata ipertonia e una risposta riflessa esagerata. Come accade per i pazienti affetti da disturbi d’ansia, anche questi pazienti sviluppano comportamenti volti ad evitare situazioni potenzialmente minacciose.
Le varianti del gene GRLB associate ai disturbi d’ansia e panico sono diverse da quelle sopracitate, poiché si verificano con una frequenza maggiore e presentano conseguenze meno gravi. Ma anche queste innescano risposte esagerate e portano all’attivazione del “circuito della paura” nel cervello.
I risultati di questo studio hanno evidenziato un nuovo meccanismo alla base dello sviluppo dei disturbi d’ansia, ma sono necessarie ulteriori indagini per valutare come questi risultati possano contribuire all’individuazione di terapie nuove ed individualizzate. Ad esempio, sarebbe possibile riportare ad una condizione normale il “circuito della paura”, alterato dal gene GLRB, attraverso la somministrazione di farmaci.
Tratto da: sciencedaily
(Traduzione ed adattamento a cura della Dottoressa Rubina Auricchio)
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