Nuovi strumenti per anticipare la diagnosi di Alzheimer
Un prelievo sanguigno e la misurazione dei livelli di 10 fosfolipidi possono individuare con una precisione del 90 per cento se una persona cognitivamente normale svilupperà i sintomi di demenza, tipici della malattia di Alzheimer, nei due o tre anni successivi. È quanto viene annunciato in un nuovo articolo apparso sulla rivista “Nature Medicine” a firma di Mark Mapstone, dell'Università di Rochester, nello stato di New York, e colleghi di altri istituti e università statunitensi. Il risultato è un importante passo in avanti per arrivare a una diagnosi precoce di questa grave patologia degenerativa del sistema nervoso.
La malattia di Alzheimer colpisce attualmente 35 milioni di persone in tutto il mondo, ma con l'invecchiamento della popolazione ci si aspetta che diventino 115 milioni nel 2050.
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