Paralisi, così la mente torna a muovere la mani
Grazie a un'interfaccia cervello-computer una paziente tetraplegica è riuscita ad afferrare oggetti con una mano elettronica
Dalla loro prima comparsa nel mondo della medicina gli arti artificiali sono stati protagonisti di un processo evolutivo che ha portato a progressi notevoli. Oggi gli esperti dell'Università di Pittsburgh sono addirittura riusciti a far muovere una protesi a una donna tetraplegica, che grazie a una nuova interfaccia cervello-computer è riuscita a comandare i movimenti di una protesi compiendo 10 movimenti diversi che le hanno consentito di afferrare oggetti di diverse forme e dimensioni.
L'interfaccia è stata sperimentata in uno studio da cui sono scaturite due pubblicazioni. La prima, apparsa su Lancet nel 2013, raccontava i primi risultati ottenuti dalla paziente, Jan Scheuermann, che nel febbraio del 2012 era stata sottoposta all'impianto chirurgico di una griglia di elettrodi, ciascuno collegato a un neurone dell'area cerebrale deputata al controllo dei movimenti del braccio e della mano destri.
Tratto da salute24.ilsole24ore.com Prosegui nella lettura dell'articolo
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