Piccoli Mozart non si nasce ma si diventa
Piccoli Mozart non si nasce, ma si diventa. Nessun dono dal cielo, dunque, ma solo impegno e dedizione possono trasformare i piccoli in potenziali bambini prodigio. A rivelarlo è uno studio dell'Università dell'Arkansas, a Fayetteville, che sembra suggerire come tecnica e passione possano far la differenza. Strumento, spartiti e allenamento al posto dei consueti giocattoli, in altre parole, sono la strada da percorrere per crescere un piccolo genio in casa. La genetica, al contrario, conta poco: il talento musicale non è scritto nel nostro Dna.
I ricercatori statunitensi hanno 'fotografato' il cervello di violinisti e flautisti, attenti alle eventuali differenze che potevano riscontrare durante l'ascolto di sinfonie. E' noto da tempo che il cervello dei musicisti reagisce in modo diverso a contatto con la musica. Tuttavia questo nuovo studio, che ha guadagnato le pagine di New Scientist, ha rilevato che le aree che si 'accendono' durante l'ascolto della musica, ovvero quelle deputate alla sintassi e alla timbrica musicale, lavorano più intensamente quando nel motivo ascoltato entra in scena il proprio strumento.
Tratto da "Adnkronos.com" - prosegui nella lettura dell'articolo