Poliglotti e brillanti
In tempi di frontiere sempre più aperte e virtuali essere in grado di parlare più lingue è senz’altro di grande utilità, ma potrebbe fornire anche un altro vantaggio: aiutare il cervello a mantenersi attivo e ben funzionante.
Secondo quanto sarà presentato il prossimo aprile all’annuale meeting dell'American Academy of Neurology a Honolulu nelle Hawaii, i poliglotti andrebbero incontro a disturbi della memoria e di altre facoltà cognitive con meno probabilità rispetto a chi invece sa esprimersi solo in una o due lingue al massimo.
Tratto da: "corriere.it"-Prosegui nella lettura dell'articolo
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