Predatori in Internet
Contrariamente agli stereotipi, i predatori sessuali su Internet in genere non si spacciano per ragazzi o bambini per attirare le loro vittime e costringerle a rapporti sessuali. A questo trucco ricorrerebbe solamente il cinque per cento degli adulti coinvolti in questo tipo di crimini sessuali, mentre gli altri puntano semplicemente ad alimentare la fiducia e la confidenza delle vittime, portando il minore a vedere la relazione con loro come qualcosa di romantico o avventuroso.
Questo è quanto risulta da una ricerca pubblicata su American Psychologist, la rivista dell'American Psychological Association con il titolo “Online ‘Predators’ and Their Victims: Myths, Realities and Implications for Prevention” a firma di Janis Wolak e collaboratori del Crimes against Children Research Center dell'Università del New Hampshire. “La maggior parte dei crimini sessuali iniziati su Internet coinvolge adulti che non nascondono il loro interesse sessuale. E nella maggior parte dei casi le vittime sanno di stare parlando con adulti”, dice infatti Wolak.
Tratto da "Lescienze.it" - prosegui nella lettura dell'articolo