PSICONLINE NEWS n.168 - 5.10.2003
- Dimmi come dormi...
- Un matrimonio felice fa bene al cuore
- Convivere con il cancro: la psiconcologia insegna come
- Un italiano su due 'insoddisfatto' della propria vita sessuale
- Salk Researcher Provides New View On How The Brain Functions
- STUDY LINKS IQ AND AFFLUENCE LEVEL TO LONGEVITY
Dimmi come dormi...
La posizione in cui si dorme è indice della propria personalità.
Lo sostiene uno studio inglese condotto dallo Sleep Assessment and Advisory
Service.
Lo studio ha catalogato le varie posizioni in cui normalmente si dorme e le
ha messe in relazione con i tratti della personalità.
La posizione più comune è quella in cui si dorme raggomitolati,
detta anche fetale. È la più utilizzata in assoluto dalle donne.
Chi dorme così è timido e sensibile.
Chi invece dorme disteso sulla schiena con le braccia lungo il corpo, nella
posizione chiamata del soldato, è quieto e riservato.
La posizione detta del tronco, cioè sdraiati su un lato con le braccia
e le gambe distese, indica una persona socievole e accomodante.
Un matrimonio felice
fa bene al cuore
Il fattore di rischio nello sviluppo di malattie cardiovascolari si abbassa
nelle donne che hanno una vita sentimentale soddisfacente. Lo ha scoperto uno
studio durato 13 anni e svolto dalle Università di San Diego e Pittsburgh.
Lo studio ha coinvolto 493 donne tra i 42 e i 50 anni cui è stato chiesto
dare una valutazione sulla qualità del rapporto con il loro partner,
utilizzando una scala stabilita: valutazione buona, mediocre e scarsa. Lo studio
comprendeva anche donne single, divorziate e vedove.
Convivere con il cancro: la psiconcologia insegna come
Ad ottobre, la Società Italiana di Psiconcologia si riunisce per presentare
gli effetti positivi di una disciplina non ancora conosciuta come meriterebbe
e soprattutto per smuovere tutti i settori della società verso la necessità
di un’assistenza multidisciplinare sempre più qualificata nei confronti
dell’ammalato e dei suoi familiari.
Dal 7 all’11 ottobre si svolgerà, infatti, ad Acireale e Catania
l’VIII Convegno Nazionale della SIPO, la Società Italiana di Psiconcologia.
Tema centrale del convegno sarà: “L’integrazione tra cure
mediche, trattamento farmacologico e intervento psicologico in oncologia”.
Attraverso un programma ampio ed articolato di tavole rotonde e sessioni specialistiche,
l’obiettivo del Convegno sarà quello di richiamare l’attenzione
di tutti i settori della società sulla necessità di dare una svolta
concreta e incisiva nella qualità e modalità di convivenza con
la malattia oncologica, nella sua intrinseca essenza di malattia sociale con
ripercussioni in tutti i campi del vivere quotidiano.
Un italiano su due 'insoddisfatto' della propria vita sessuale
Il 53,7% degli uomini ed addirittura il 58,8% delle donne ammetteno di essere
insoddisfatti della propria vita sessuale: a rivelarlo sono i dati emersi da
quasi 600 questionari distribuiti negli ambulatori di medici di famiglia della
Società Italiana di Medicina Generale (SIMG) ed ai quali era possibile
rispondere in forma anonima.
Per il 35,9% dei 270 uomini il problema maggiore è mantenere l'erezione,
una percentuale analoga (35,4) ha difficoltà erettive, il 32,3% fatica
a raggiungere l'orgasmo e il 29,3% si blocca al momento della penetrazione.
Anche il quadro femminile non è confortante: quasi la metà (46,6%)
ammette di non riuscire a portare a termine il rapporto, il 30,1% lamenta problemi
di orgasmo e il 26,9% di lubrificazione. Altro aspetto che lascia perplessi
gli esperti è che il 7% degli uomini e il 15% delle donne dichiara di
non avere avuto rapporti sessuali nell'ultimo mese.
"Ma il dato più allarmante - sostiene la dott. Raffaella Michieli,
responsabile area Salute della donna della SIMG - è che la maggioranza
del campione non solo è giovane - il 32.1% ha dai 20 ai 39 anni e il
21,9% tra i 40 e i 49 - ma anche in buone condizioni di salute. E nell'ultimo
mese l'83,7% dei maschi e l'82,1% delle donne ha avuto desiderio o stimolo sessuale".
I risultati preliminari della ricerca, pubblicata sul British Medical Journal,
sono stati illustrati oggi a Roma nel corso della conferenza stampa di presentazione
del I congresso nazionale sulla sessualità in medicina generale, dal
titolo "Il desiderio e le parole", in programma all'Hotel San Paolo
Palace di Palermo il 26 e 27 settembre prossimi.
Salk Researcher
Provides New View On How The Brain Functions
Scientists are developing a new paradigm for how the brain functions. They propose
that the brain is not a huge fixed network, as had been previously thought,
but a dynamic, changing network that adapts continuously to meet the demands
of communication and computational needs.
In the Sept. 26 issue of Science, Salk Institute professor Terrence Sejnowski
and University of Cambridge professor Simon Laughlin argue that the human brain
has evolved to operate as an enormously efficient "hybrid device,"
capable of making far more sophisticated computations than the most powerful
computers, and the long-distance communication systems in brains have been optimized
by evolution for energy efficiency.
"In the past, we were only able to look at brain function by looking at
single neurons or local networks of neurons. We were only able to see the trees,
so to speak," said Sejnowski. "With breakthroughs in recording techniques
including brain imaging, which gives us a global picture of brain activity,
and advances in computational neurobiology, we can now take a more global perspective.
We're looking at the entire forest, and we're asking the question: How has the
forest evolved?"
STUDY LINKS IQ AND AFFLUENCE LEVEL TO LONGEVITY
By following nearly 1,000 subjects during a 70-year span, Scottish researchers
have found that people with high IQs who reside in poor neighborhoods lived
longer than people in similar areas with low IQs, while the intelligence score
was not important for longevity for people living in wealthy neighborhoods.
“The significant interaction found between IQ and deprivation suggests
that IQ in childhood is less important in terms of mortality for people who
live in more affluent areas in adulthood than for people who live in deprived
areas,” says Carole L. Hart, Ph.D., of the University of Glasgow and colleagues
from other universities in Scotland.
Their findings are published in the September issue of Psychosomatic Medicine.
The high-IQ individuals may have lived long lives because they learned better
health behaviors early in life or because higher mental ability allowed them
to better cope with adverse situations over the years, the researchers suggest.
The study examined results of the Scottish Mental Survey, an intelligence test
held June 1, 1932, for 87,498 Scottish schoolchildren born in 1921.