PSICONLINE NEWS n.176 - 21.12.2003
- PET THERAPY: successo pediatra in ospedale di Ostia
- Bimbi più aggressivi se la mamma ha sofferto di depressione
- Il 30% delle liceali italiane fuma
- Perché l’ansia brucia i ricordi
- Depressed Children Show Altered Stress Response
- Suicidal Behavior in the Elderly
PET THERAPY:
successo pediatra in ospedale di Ostia
Aiutare il soggiorno dei piccoli pazienti in ospedale con l'ausilio degli
animali. A circa un anno dall'inizio della sperimentazione della Pet Therapy
nel reparto di pediatria dell'ospedale Grassi di Ostia, il primario, il professor
Giuseppe Titti, ha presentato un primo bilancio dei risultati. ''I risultati
sono stati soddisfacenti ha detto il primario -. Circa il 50 per cento dei
bambini identifica l' ospedale con il cane, disegnandolo grande e al centro
della raffigurazione. Il 75 per cento dei pazienti, inoltre, si presenta piu'
disponibile o comunque meno reticente alle terapie''.
Bimbi più aggressivi se la mamma ha sofferto di depressione
Bambini aggressivi e violenti? Forse è colpa delle mamme che hanno
sofferto di depressione dopo il parto. Lo studio è stato condotto da
ricercatori della Cardiff university, su 112 famiglie londinesi, con ragazzi
di 11 anni. I ricercatori hanno monitorato prima le donne in attesa e poi
i bambini in tre diversi momenti della crescita, scoprendo così che
risse, sospensioni e note in condotta vedono più spesso protagonisti
i ragazzini le cui mamme sono state colpite da depressione tre mesi dopo il
parto.
Il
30% delle liceali italiane fuma
Il fumo di sigarette è la causa di oltre 10.000 morti all'anno per bronchite
cronica ed enfisema polmonare e di un numero difficile da stimare ma certamente
non trascurabile di decessi per infarto miocardico e altre patologie cardio
e cerebro-vascolari. Per questo da anni gli esperti continuano a dire che è
necessario e urgente ridurre il numero di fumatori (oggi in Italia sono circa
14 milioni), evitando nel contempo che gli adolescenti inizino a fumare. Smettere
anche nella mezza età evita infatti una larga parte delle patologie e
delle morti. Ad esempio, smettere a 50 anni evita i due terzi del rischio cumulativo
di tumore del polmone, e smettere a 40 evita la quasi totalità del rischio
di cancro, oltre che di malattie vascolari e respiratorie.
Perché
l’ansia brucia i ricordi
Secondo stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, ansia
e depressione nei prossimi quindici anni queste malattie balzeranno ai primi
posti nella classifica delle patologie che più affliggono l’umanità.
È evidente che le cause non possono stare nel Dna bensì nell’attuale
organizzazione della vita, dominata dalla competizione tra gli individui e tra
gli Stati, che ormai ricorrono sempre più facilmente alla guerra. Ansia
e depressione si nutrono di conflitti. Conoscere i meccanismi cerebrali dell’ansia
è quindi molto importante sia per migliorare le terapie sia, soprattutto,
per fondare scientificamente strategie di cambiamento delle condizioni ambientali
che li generano.
Depressed
Children Show Altered Stress Response
Preschoolers with clinical depression show a different pattern of stress hormone
activity than other children their age, according to a new study. The hormone
pattern is are similar to those seen in depressed adults, which suggests that
abnormal stress responses in depressive disorders occur "across the lifespan."
Researchers found that, unlike other preschoolers in their study, depressed
children showed no dip in levels of the stress hormone cortisol while in the
research setting. Instead, their cortisol levels continued to climb while those
of the other children declined once they got comfortable with the unfamiliar
environment.
Suicidal
Behavior in the Elderly
Assessment and treatment of suicidal patients is one of the most difficult and
anxiety-provoking tasks for mental health care professionals. In the case of
elderly patients who may often talk about death and dying, assessing suicide
risk is even more challenging.
Epidemiological data may help to understand risk and protective factors but
they cannot guide the evaluation of individual patients. Suicide rates vary
greatly with age, gender and ethnicity. The elderly population has the highest
suicide rates in almost all countries in the world where data are available.
Some countries follow the Hungarian pattern (i.e., suicide rate increases with
age in both genders), while others show the U.S. pattern (i.e., suicide rate
increases with age only in men). The elderly (65 and over) made up 12.4% of
the U.S. population in 2001 while they represented 17.6% of suicides (McIntosh,
2003). Men accounted for about four out of five completed suicides in the 65
and older age group over the past two decades. This is partly explained by the
fact that men are more likely to use more lethal methods of suicide. Seventy-six
percent of men and 33% of women who completed suicide used firearms, while 3%
of men and 33% of women who completed suicide overdosed on medications (McIntosh,
2003).