PSICONLINE NEWS n.181 - 31.1.2004
- MOBBING: 2 MLN COLPITI, PER OPERATORI STRATEGIA CONFINDUSTRIA
- Una ricerca della Stanford University ha dimostrato che sorridere è salutare
- Corteggiare, tradire, lasciarsi in una società senza più regole
- PAIN MAY INTERFERE WITH DEPRESSION IMPROVEMENT
- Ecstasy affects memory, new international study shows
MOBBING: 2 MLN
COLPITI,PER OPERATORI STRATEGIA CONFINDUSTRIA
Oltre un milione e mezzo in Italia, con 170.000 nuovi casi ogni anno, e ben
12 milioni in Europa: sono le vittime del mobbing, un fenomeno ''preoccupante
e non casuale''. Risponde, infatti, ad una ''precisa strategia delle aziende
e di Confindustria''. La denuncia arriva da associazioni ed operatori che, in
un convegno organizzato dal Codacons con il patrocinio dell'Istituto italiano
di medicina sociale, hanno puntato i riflettori su un fenomeno in ''costante
crescita''.
Il mobbing, ha affermato il responsabile del Movimento italiano mobbizzati (Mima)
Mirco Tosi, e' un ''fenomeno sociale chiaramente voluto da Confindustria, che
utilizza tale modalita' come strumento di controllo del personale. Le modalita'
per snellire le file dei lavoratori a tempo indeterminato infatti - ha sostenuto
Tosi - sono oggi diminuite ed il mobbing e' diventato, in molti casi, una vera
tattica; la modalita' scelta coscientemente dagli industriali per mandare a
casa lavoratori divenuti troppo gravosi''.
Una ricerca della
Stanford University ha dimostrato che sorridere è salutare
Una risata è qualcosa che ognuno di noi può sperimentare, qualcosa
di estremamente naturale e allo stesso tempo molto, molto complesso. Una definizione
l’ha data Donata Francescato, autrice del libro uscito nel 2003 "Ridere
è una cosa seria": «Il sorriso e la risata sono risposte ad
un determinato stimolo, percepito come comico, che contrasta con la razionalità
e che da luogo ad una sensazione di piacere». Oggi sappiamo, grazie ad
una ricerca della Stanford University americana, che sorridere e ridere attiva
le aree cerebrali della ricompensa e del piacere, le stesse che si attivano
durante le attività gratificanti come il sesso e a seguito dell’assunzione
di alcune droghe, come la cocaina. Allan Reiss, autore della ricerca, ha spiegato
che questa scoperta migliora le conoscenza dei meccanismi biologici dell’umorismo
e che con il metodo utilizzato per lo studio sarà possibile individuare
precocemente i soggetti a rischio di depressione.
Corteggiare, tradire,
lasciarsi in una società senza più regole
In un rapporto di coppia rompere le regole rappresenta sempre un vantaggio ed
un rischio. Il vantaggio è rappresentato dalla possibilità della
coppia di affrontare il cambiamento e di riuscire a rendere le nuove regole
più funzionali alla gestione del cambiamento stesso. Il rischio si verifica
se le regole sono cambiate solo da uno dei due e riguardano la gestione emotiva
di una relazione, la sessualità, gli scambi di tenerezze e coccole, l’organizzazione
del tempo libero. Allora la coppia può vivere momenti difficili che possono
tradursi in scontri, dolore, rabbia.
Tradire è uno di questi cambiamenti che non è mai discusso, che
può essere agito in modo razionale o di impulso, con premeditazione e
con ingenuità.
PAIN MAY INTERFERE
WITH DEPRESSION IMPROVEMENT
Treatment for depression may be stymied in people with moderate to severe body
pain, according to a new study.
Researchers Matthew J. Bair, M.D., formerly of the Regenstrief Institute, and
colleagues uncovered the connection by analyzing the results of a clinical trial
of 573 depression patients taking medications like Prozac, Paxil or Zoloft.
Their findings are published in the journal Psychosomatic Medicine.
Although depression improved in most of the patients after three months of drug
therapy, 24 percent had persistently high depression scores. The therapy was
most likely to fail among those who reported moderate to severe pain at the
beginning of their treatment.
Ecstasy affects
memory, new international study shows
People who take the recreational drug ecstasy risk impairing their memory, according
to an international study which surveyed users in places including the USA,
UK, other European countries and Australia.
The study, which also surveyed non-drug users, found that those who regularly
took ecstasy suffered from mainly long-term memory difficulties, and that they
were 23 per cent more likely to report problems with remembering things than
non-users.
The British research team, led by the University of Newcastle upon Tyne, also
questioned volunteers about their use of other recreational drugs. It found
those who regularly used cannabis reported up to 20 per cent more memory problems
than non-users. Their short-term memory was mainly affected.
Because evidence has shown ecstasy users are likely to use other drugs, including
cannabis, the researchers say they are vulnerable to a myriad of memory afflictions
which may represent a 'time bomb' of cognitive problems for later life.