PSICONLINE NEWS n.182 - 15.2.2004
- Verso i ragazzi "difficili" né debolezza né distacco
- DONNE PIÙ SENSIBILI ALLO STRESS E PIÙ SOGGETTE A DEPRESSIONE
- L’AMORE È ANCHE UNA QUESTIONE DI ODORE
- Men, Having Friends Is Good for the Heart
- SAT measures more than student performance, research shows it is also a reliable measure of IQ
- New Device To Be Tested On Patients With Major Depression
Verso i ragazzi
"difficili" né debolezza né distacco
Alcuni consigli pratici alle famiglie e agli insegnanti sui giovani che vivono
con forti disturbi di relazione
Nel concetto di personalità rientrano l’insieme delle caratteristiche
tipiche del modo di essere di un individuo. Quando queste caratteristiche diventano
disadattive, inflessibili e persistenti, fino a causare menomazioni funzionali
significative o disagio soggettivo si parla, in ambito clinico, di "disturbo
di personalità". (…)
Con il termine di disturbo borderline di personalità, si intende un disturbo
di relazione che impedisce al soggetto di stabilire rapporti di amicizia, affetto
o amore stabili nel tempo. (…) Nell’analisi di questi pazienti troviamo
spesso il vissuto di una grave ingiustizia subita nell’infanzia, di cui
il soggetto non ha spesso un ricordo ben preciso. Il dato più importante
riguarda l’elaborazione operata dal borderline del trauma di base (…)
DONNE PIÙ
SENSIBILI ALLO STRESS E PIÙ SOGGETTE A DEPRESSIONE
I disturbi correlati allo stress, come alcuni tipi di depressione, colpiscono
le donne in misura doppia rispetto agli uomini. Lo hanno verificato all’Università
di Yale, dove topi di entrambi i sessi sono stati esposti a differenti livelli
di stress e poi sottoposti alla misurazione del livello di estrogeni nel sangue.
Dal momento che sarebbe complesso capire se una cavia non umana è depressa,
per valutare la loro efficienza mentale è stata misurata la memoria a
breve termine.
Gli autori hanno rilevato che nelle prove di memoria, in assenza di stress maschi
e femmine rispondevano con performance sovrapponibili. E che anche in presenza
di stimoli molto stressabnti la qualità delle prestazioni calava in entrambi
i sessi, mostrando significativi errori di memoria.
Ma dopo l’esposizione a moderati livelli di stress le femmine di topo
sbagliavano, al contrario dei maschi che non ne risentivano gli effetti.
Questi dati suggeriscono che alti livelli di estrogeno possono incrementare
la risposta del cervello allo stress, rendendo il sesso femminile più
vulnerabile a disturbi come la depressione o il disturbo post-traumatico da
stress.
L’AMORE È ANCHE UNA QUESTIONE DI ODORE
Come ci innamoriamo? Perché scegliamo una persona come partner? Perché
rimaniamo legati? Perché non riusciamo ad avere un legame permanente?
Ebbene sembra essere tutta una questione di ormoni, e di odori
Esperti delle università di Edinburgh e di st Andrews hanno scoperto
che, almeno in fatto di amore, quello che percepiamo con l’olfatto è
altrettanto importante di ciò che vediamo con gli occhi. Esiste inoltre
un ormone in grado di “decidere” se “fa per noi” o meno
un legame di tipo permanente.
I ricercatori hanno scoperto che nella scelta del partner, e nelle relazioni
di lunga durata, l’odore emanato dal corpo è importante quanto
l’aspetto fisico e i lineamenti del viso, che invece sono fondamentali
nei flirt che non siano percepiti come una scelta importante di vita.
La conclusione è stata tratta da Elisabeth Cornwell della School of Psychology
della Universita' di St Andrews nel suo ultimo lavoro apparso sulla rivista
Proceedings B della Royal Society.
Men, Having Friends Is Good for the Heart
Men who have many friends they can turn to for support are significantly less
likely to develop heart disease, findings from a new study show.
A group of Swedish investigators found that men with the most social support
were about half as likely to develop heart disease as men who had the least
social support.
Study author Dr. Annika Rosengren told Reuters Health that these results likely
apply to women, as well, since previous research has shown that, among women
with heart problems, those who have few quality friends they see on a regular
basis tend to have more widespread disease than others.
Although these findings are compelling, the reason why having close friends
and staying connected to them might help people's hearts remains a mystery,
Rosengren said.
SAT measures more than student performance, research shows it is also
a reliable measure of IQ
Each year thousands of high school students take the Scholastic Assessment Test,
or SAT, hoping to gain admission to the college of their choice. Colleges and
universities use SAT scores to help project a prospective student's performance.
But research shows there is more to the SAT, that it is really an intelligence
test.
Meredith C. Frey and Douglas K. Detterman, researchers at Case Western Reserve
University, have shown that students' SAT test scores correlate as highly as,
and sometimes higher than, IQ tests correlate with each other. This is strong
evidence that the SAT is a de facto intelligence test. Their findings will be
published in the June issue of Psychological Science, a journal of the American
Psychological Society.
While this finding may be surprising to many who take the test, it was no surprise
to the researchers. The origins of the SAT can be traced back to intelligence
tests that were originally given to screen entrants into the armed forces. Many
who study intelligence had suspected that the SAT was an intelligence test though
it seems no one had ever investigated the relationship.
New Device To Be Tested On Patients With Major Depression
Transcranial Magnetic Stimulation (TMS), a technique that uses repeated short
bursts of magnetic energy to stimulate nerve cells in the brain, will soon be
tested at Wake Forest University Baptist Medical Center as a treatment for major
depression.
Wake Forest Baptist will be one of 16 centers participating in the national
clinical trial to compare TMS with a "sham" treatment in patients
with major depression.
Smaller preliminary studies have indicated that TMS has an antidepressant effect,
but this larger, more rigorous trial is necessary to better understand the strength
of the effect and gain U.S. Food and Drug Administration (FDA) clearance for
use, said Peter Rosenquist, M.D., principal investigator at Wake Forest