PSICONLINE NEWS n.200 - 11.7.2004
- USA: Obesità più frequente nei bimbi capricciosi
- Un test "ecologico" sull'attacco di panico
- Contraccezione ormonale maschile
- Esperti a convegno a Roma "I problemi non sono patologici"
- L'ipocondria è un disturbo serio
- STRESS AFFECTS IMMUNITY IN WAYS RELATED TO STRESS TYPE AND DURATION, AS SHOWN BY NEARLY 300 STUDIES
- Parental Control of Media Influences Behavior
USA: Obesità più frequente
nei bimbi capricciosi
L' obesita' infantile - dilagante anch'essa in America - e' risultata piu'
frequente tra i bambini che fanno capricci proprio sul cibo.
Questi piccoli hanno probabilita' di diventare grassi entro i 9 anni di eta'
piu' elevate di ben tre volte rispetto alla media dei bambini che si agitano
meno per ricevere premi a base di caramelle o altri alimenti da loro preferiti.
La scoperta - che puo' sembrare un luogo comune - e' stata in realta' comprovata
e certificata da un nuovo studio scientifico: la ricerca pubblicata sulla
rivista specializzata Usa 'Journal of pediatrics' ha seguito la salute di
piu' di 150 bimbi per 9 ani e mezzo. Entro i 9 anni, il 25% dei piccoli e'
risultato sovrappeso ed un 9% seriamente obeso.
Un test "ecologico" sull'attacco
di panico
Un tuffo al cuore, brividi, sensazione di freddo, difficoltà di
respirazione. Sono le spie dell'attacco di panico, un disagio che colpisce
oltre due milioni di italiani, soprattutto donne (i due terzi, soprattutto
tra i 18 e i 40 anni) e che vede nel periodo estivo innescarsi pericolosamente
la "miccia". In questa stagione, infatti, c'è una
rottura dell'equilibrio domestico che tanto tranquillizza.
"Il primo attacco arriva all'improvviso e rischia di fissarsi in maniera
indelebile nella memoria di chi lo ha subito. Ecco perché sarebbe
bene diagnosticare questo disagio mentale in tempo, per intervenire tempestivamente
ed evitare che l'esperienza negativa vissuta ingigantisca e condizioni
il resto della vita",
Contraccezione ormonale maschile
Una forma di contraccezione ormonale maschile consiste nella somministrazione
di ormoni ad intervalli di 2-3 mesi.
Uno studio, eseguito da Ricercatori del National Research Institute
for Family Planning a Pechino, ha valutato la somministrazione ad intervalli
di 8 settimane di Medrossiprogesterone depot e di Testosterone undecanoato,
nella soppressione della spermatogenesi in uomini cinesi sani.
Un totale di 30 volontari sono stati arruolati ed assegnati in modo random
ad uno dei 3 gruppi:
- gruppo A: 1000 mg di Testosterone undecanoato
- gruppo B: 1000 mg di Testosterone undecanoato + 150 mg di Medrossiprogesterone
depot
- gruppo C: 1000 mg di Testosterone undecanoato + 300 mg di Medrossiprogesterone.
Tutte le dosi erano somministrate mediante iniezioni ad intervalli di
8 settimane.
Esperti a convegno
a Roma "I
problemi non sono patologici"
Di bambini si parla e si scrive molto. Quando sono vittime di abusi, di
incidenti, malattie. Poi, fuori dalla cronaca, sul fronte del costume,
il bambino diventa tiranno, demone. Insomma: o sono vittime o carnefici,
angeli o iperattivi.
Non è che si esagera? Che a furia di osservare un'infanzia problematica
ci si dimentichi che la realtà è fatta soprattutto di
bambini normali? "L'infanzia non è solo criminologica,
clinica, pedagogica. In genere è normale. Ci preoccupiamo eccessivamente
dei nostri figli, ma la preoccupazione è l'alibi dell'attenzione.
Spesso chi si preoccupa molto si occupa poco", dice Marina D'Amato,
ordinario di Sociologia all'Università Roma-tre, e organizzatrice
del recente convegno che s i è tenuto nella Capitale Per un'idea
di Bambini.
L'ipocondria è un
disturbo serio
L'ipocondria è molto più diffusa di quanto si pensi. Colpisce,
infatti, circa il 5% delle persone che si recano da un medico. E non è un
disturbo da sottovalutare o su cui scherzare, come spesso accade. Dell'ipocondria
si occupa il numero di luglio della Harvard Medical Health Letter.
Il disturbo nasce quando il paziente, mal interpretando un sintomo
fisico, pensa di avere una grave malattia e inizia a preoccuparsi.
Se la situazione dura per più di sei mesi, si parla di ipocondria. Questi
pazienti spesso riescono a capire che la loro paura è eccessiva o irragionevole.
Inoltre, i loro sintomi non dipendono dalla presenza di un altro disturbo
psichiatrico, come la depressione.
STRESS AFFECTS IMMUNITY IN WAYS RELATED TO STRESS TYPE AND DURATION, AS
SHOWN BY NEARLY 300 STUDIES
Psychologists have long known that stress affects our ability to fight
infection, but a major new “meta-analysis” – a study
of studies – has elucidated intriguing patterns of how stress
affects human immunity, strengthening it in the short term but wearing
it down over time. The report appears in the July issue of Psychological
Bulletin, which is published by the American Psychological Association.
Major findings are three-fold. First, the overlapping findings of 293
independent studies reported in peer-reviewed scientific journals between
1960 and 2001 – with some 18,941 individuals taking part in all -- powerfully
confirm the core fact that stress alters immunity. Second, the authors
of the meta-analysis observed a distinctive pattern: Short-term stress
actually “revs up” the immune system, an adaptive response
preparing for injury or infection, but long-term or chronic stress
causes too much wear and tear, and the system breaks down. Third, the
immune systems of people who are older or already sick are more prone
to stress-related change.
Parental Control of Media Influences Behavior
Children whose parents prevent them from watching R-rated movies have a
much lower risk of taking up smoking. That's the finding of research
published today in the journal, Pediatrics.
The study, by researchers at Dartmouth Medical School (DMS) , builds
on earlier research showing a link between seeing smoking in movies and
teen smoking. Now, researchers have shown that parents who monitor their
children's movie and video-watching habits and prohibit R-rated movies
- where smoking is much more common - can profoundly affect the chances
their children will try smoking.
Only 3 percent of kids who were never allowed to watch R-rated movies
tried smoking, reports lead researcher and pediatrician James D. Sargent,
MD, compared with 14 percent of those who frequently viewed such movies. "The
results are striking. Parents really can make a difference," he
said.