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PSICONLINE NEWS n.208 - 19.9.2004

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on . Postato in News di psicologia | Letto 771 volte

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  • Le diete non aiutano a dimagrire
  • Tumori: attori e psicologi aiutano i medici a comunicare meglio
  • «Bocciata» la dieta Atkins
  • Pillola anti stravizi dalla marijuana
  • 7 italiani su 10 soli anche se in 'coppia'
  • SOCIAL AND ENVIRONMENTAL FACTORS PLAY AN IMPORTANT ROLE IN HOW PEOPLE AGE, TWO STUDIES FIND
  • 10-year-olds' free time activities signal interests/attitudes at age 12

Le diete non aiutano a dimagrire
Secondo la British Dietetic Association, le diete, soprattutto quelle veloci, non aiutano affatto a dimagrire. Anzi, spesso fanno ingrassare più rapidamente.
I medici britannici hanno infatti svolto un'indagine su 4000 persone. Dai risultati è emerso che il 40% dei partecipanti ha sgarrato almeno una volta alle direttive della dieta. Inoltre, il 40% delle donne e il 20% degli uomini ha affermato che dopo una dieta tende a prendere più peso di quanto ne prendesse prima di fare la dieta. In alcuni casi, si arriva a prendere fino a 6 chili.

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Tumori: attori e psicologi aiutano i medici a comunicare meglio
Attori professionisti che esprimono l'angoscia e il disagio di avere un tumore, tecniche psicologiche basate sul gioco di ruolo per mettere i medici in condizione di entrare davvero ''nei panni di chi soffre'' e comprendere cosa accade nella testa e nell'animo di una persona colpita da una grave malattia. E poi filmati, registrazioni, testimonianze scritte che consentano ai camici bianchi impegnati in prima fila nella lotta contro il cancro di capire quanto serve oltre ai farmaci.
Sono 14 i primi medici oncologi responsabili di strutture specializzate che da domani a Roma lasceranno per tre giorni il camice per apprendere l'uso delle parole piu' appropriate che siano di sostegno e forza ai malati. ''Si tratta del primo corso del genere promosso in Italia - spiega Anna Costantini, psicooncologa dell'ospedale S. Andrea di Roma, che insieme a Domenico Gramazio, presidente dell'agenzia regionale di sanita' pubblica del Lazio, ha presentato l'iniziativa - dove alcuni esperti come Walter Baile, dell'universita' di Houston, metteranno in pratica i metodi gia' fatti propri dall'ente americano per la lotta al cancro, l'onco-talk, parlare in oncologia''.

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«Bocciata» la dieta Atkins
L’ha fatta anche una delle dive del momento, Jennifer Aniston, mitica moglie di Brad Pitt: la dieta Atkins in America si diffonde a macchia d’olio (la stanno provando 43 milioni di persone). Messa a punto trent’anni fa da un cardiologo di New York, Robert Atkins, questa strategia per dimagrire si basa sulla quasi eliminazione dei carboidrati (zuccheri, pane e pasta) e sul consumo in quantità illimitate di proteine e grassi. L’idea di partenza è che l’organismo non disponendo di zuccheri, prima ne consuma le riserve, accumulate sotto foma di glicogeno, poi brucia i grassi.
Da noi non ha più successo delle altre mille diete proposte, anche perchè rinunciare alla pasta e alla pizza è ostico per un italiano. «Sta comunque prendendo campo - precisa Giuliano Enzi, che dirige il centro di riferimento regionale di Padova per la terapia medica e chirurgica dell’obesità -. Molte persone in sovrappeso arrivano da noi dopo aver tentato, tra le strategie per dimagrire, anche la Atkins».

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Pillola anti stravizi dalla marijuana
Il sistema endocannabinoide si compone di sostanze lipidiche, gli endocannabinoidi, e di proteine poste nella membrana delle cellule del corpo. Queste sono dei recettori, ovvero trasmettono alla cellula un comando quando un endocannabinoide si lega a loro. Tale sistema venne scoperto agli inizi degli anni 90, quando intense ricerche cercavano di definire il modo di azione del componente più importante della marijuna o "Cannabis sativa", il delta 9-tetraidrocannabinolo. Il recettore CB1 è presente in molte aree cerebrali ma recentemente è stato anche riscontrato anche nel tessuto adiposo e nel tratto gastrointestinale. Gli endocannabinoidi vengono sintetizzati dagli organismi più semplici fino ai più evoluti quali l'uomo.

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7 italiani su 10 soli anche se in 'coppia'
Sempre più italiani, 7 su 10, si sentono soli anche se hanno a fianco la dolce metà. Oggi, infatti, la solitudine colpisce anche in famiglia, colpa soprattutto dellabbandono dei modelli tradizionali e della vita frenetica. A fornire i dati Antonio Lo Iacono, presidente dellAssociazione italiana di psicologia applicata (Asipa), a margine del convegno Emergenze in famiglia: violenza e solitudine, in corso a Roma. Nel 70% delle coppie, anche molto giovani, tra i 23 e i 24 anni, i partner si sentono soli e hanno difficoltà di relazione - afferma Lo Iacono allAdnkronos Salute - vuoti e buchi neri sono sempre più presenti nelle case delle famiglie e viene quasi annullato il necessario confronto quotidiano. Impegni di lavoro, una vita disordinata e la mancanza di tempo impediscono di sentirsi veramente uniti. È come se ci fosse un gioco a non capirsi - continua Lo Iacono - Nei rapporti ci sono sempre più paradossi.

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SOCIAL AND ENVIRONMENTAL FACTORS PLAY AN IMPORTANT ROLE IN HOW PEOPLE AGE, TWO STUDIES FIND
Why do some older people experience a rapid decline in their physical and functional health while some of their peers remain healthy and active? While your genes and overall physical health play a role, new research shows how psychosocial factors can also play an important role. Two studies report on this in the September issue of Psychology and Aging, a journal published by the American Psychological Association (APA).
In the first study, researchers at the University of Texas Medical Branch at Galveston found a link between positive emotions and the onset of frailty in 1,558 initially non-frail older Mexican Americans living in five southwestern states – Texas, California, Arizona, Colorado and New Mexico. This was the first study to examine frailty and the protective role of positive emotions in the largest minority population in the United States.

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10-year-olds' free time activities signal interests/attitudes at age 12
Ten-year-olds' free time activities -- as well as whom they spend their free time with -- are linked to gender development, academic interests, school grades and self esteem at age 12, a Penn State study shows.
In addition, the study suggests that time spent in same-sex activities may advantage boys but disadvantage girls during middle school. Dr. Susan McHale, professor of human development and family studies and leader of the study, says, "The amount of time girls spent with other females predicted declines in qualities such as sensitivity and kindness as well as declines in self esteem but time with males, particularly male peers, predicted increases in such qualities among boys."
The study is detailed in a paper, "Links Between Sex-typed Time Use in Middle Childhood and Gender Development in Early Adolescence," published in the September issue of the journal, Developmental Psychology. McHale's coauthors are Ji-Yeon Kim, graduate student; Shawn Whiteman, graduate student; and Dr. Ann C. Crouter, professor of human development and family studies.

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