PSICONLINE NEWS n.211 - 10.10.2004
- Adolescenti, piano di visite "personalizzate"
- Fare l'amore fa bene al cuore
- Quando i disturbi vengono "inventati"
- Sportivi del weekend vivono più dei pigri
- Menopausa: Allo Studio 'Cure Dolci' Per 14 Mln Di Italiane
- IL RAPPORTO TRA BAMBINI ED ANIMALI TRA EMPATIA E CRUDELTÀ
- Breathing problems during sleep may affect mental development in infants and young children
- STRESS AND AGGRESSION REINFORCE EACH OTHER AT THE BIOLOGICAL LEVEL, CREATING A VICIOUS CYCLE
Adolescenti, piano di visite "personalizzate"
Secondo l'ISTAT, nel nostro Paese vi sono oggi quasi 5 milioni e mezzo di adolescenti, divisi abbastanza equamente tra i due sessi (oltre il 9% della popolazione complessiva). Nonostante molti pensino che gli adolescenti attraversino questa fase dello sviluppo senza importanti problemi, è stato calcolato che circa il 20-25%, sia a rischio di avere importanti disturbi dello stato di salute. La maggioranza degli adolescenti fa uso di alcool e tabacco, spesso già dalla prima adolescenza, circa il 50% ha avuto almeno un'esperienza con cannabinoidi e il 20% circa dichiara l'uso almeno saltuario di altre droghe.
Fare l'amore fa bene al cuore
Passare molte ore a letto "in compagnia" fa bene alla salute del sesso forte: accresce i livelli dell'ormone maschile che regola il desiderio e lo rafforza, il testosterone, e pare rinvigorire anche le coronarie. E' quanto emerge da uno studio italiano pubblicato sulla rivista Clinical Endocrinology e presentato oggi a Napoli, nel congresso della Societa' Italiana di Andrologia Medica.
Scopo dello studio, condotto su 74 uomini di diversi centri italiani, era misurare gli effetti dei piu' comuni farmaci contro la disfunzione erettile sulla vita sessuale e sulla produzione ormonale. Nella ricerca, coordinata dall' endocrinologo e sessuologo Emmanuele Jannini, dell'universita' dell'Aquila, sono stati paragonati i farmaci basati sulle molecole sildenafil e tadalafil. In entrambi i casi, il livello del testosterone è cresciuto dopo tre mesi di trattamento. Un risultato che, secondo il ricercatore, conferma che una buona attivita' sessuale fa bene all'attivita' ormonale dell'uomo.
Quando i disturbi vengono "inventati"
IL TERMINE sindrome di Munchausen è del 1951, anche se entra ufficialmente nelle definizioni mediche con il rapporto del pediatra Roy Meadow pubblicato dalla rivista scientifica Lancet nel 1977. Il termine descrive quelle persone che si rivolgono insistentemente e inutilmente a medici e ospedali, lamentando continui ma inesistenti disturbi, fino a riportare conseguenze dannose dai ripetuti accertamenti o, addirittura, dai molteplici interventi chirurgici. In realtà sono persone che, proprio come il barone nato dalla fantasia di Rudolf Raspe, cercano di attirare su di sè l'attenzione e la simpatia degli altri raccontando storie fantastiche, piene di invenzioni, sui propri sintomi, sulla malattia fantomatica che secondo loro li affligge.
Sportivi del weekend vivono più dei pigri
Meglio gli sportivi improvvisati della domenica che i sedentari incalliti. La partita in gioco e' comunque alta: non si diventera' dei veri atleti ma si guadagneranno anni di vita. Lo ha dimostrato I-Min Lee, dell'universita' americana di Harvard, in uno studio pubblicato sull'American Journal of Epidemiology.
Finite le scuse, quindi, per chi dice che non ha tempo di fare sport durante la settimana: anche limitarsi a farlo nel week end, se proprio non si puo' fare di meglio, allunga la vita rispetto ai sedentari sette giorni su sette.
L'ideale per rimanere in forma e in salute bruciando anche eventuali chili di troppo e' fare attivita' fisica moderata almeno 30 minuti al giorno quasi tutti i giorni della settimana o, alternativamente, fare ginnastica a ritmi piu' sostenuti tre volte a settimana. Ma spesso ad essere sostenuti sono solo i ritmi della vita quotidiana, cosi' lavoro e altri impegni inderogabili diventano il trono della sedentarieta', impedendo anche ai piu' volenterosi di muoversi.
Menopausa: Allo Studio 'Cure Dolci' Per 14 Mln Di Italiane
Sono nascosti nella soia, ma anche nelle arance, nelle olive, nell'uva, nelle cipolle e in moltissimi altri vegetali presenti ogni giorno sulle nostre tavole. I fitoestrogeni ''rappresentano una promettente alternativa 'dolce', senza rischi per la salute'', alla terapia ormonale sostituiva per la menopausa: una condizione che riguarda 14 milioni di italiane e in cui una donna passa circa il 30% della sua vita. ''Per il momento sono disponibili sotto forma di integratori alimentari. Ma un giorno, se gli studi in corso dovessero confermarne l'efficacia, potrebbero diventare veri e propri farmaci''. Ne e' convinto Francesco Branca, dell'Istituto nazionale di ricerca per gli alimenti e la nutrizione (Inran) e presidente della Federazione europea delle societa' di nutrizione, oggi all'ospedale Niguarda di Milano per un convegno sulla nutrizione clinica.
IL RAPPORTO TRA BAMBINI ED ANIMALI TRA EMPATIA E CRUDELTÀ
Stupore e amicizia, affetto e violenza. Su questi e su altri elementi si basa il rapporto dei bambini con il mondo animale. Il Cnr lo ha indagato in una ricerca, di cui presenta i risultati a Roma, nel corso del convegno “Bambini e animali: empatia e crudeltà” e ne rende conto sul sito internet Cnr.it.
Alcuni bambini e adolescenti italiani hanno un concetto allargato di violenza nei confronti degli animali; questo concetto include infatti non solo comportamenti socialmente non accettati, ma anche comportamenti socialmente accettati che comunque procurano danno e sofferenza agli animali. I maschi (23.78%) manifestano più delle femmine (9.72%) atteggiamenti violenti verso di loro; circa il 90% ne possiede o ne ha posseduto uno, anche se per un periodo breve, e un buon 80% si dichiara molto affezionato ai propri animali. Sono questi alcuni dei risultati emersi dalla ricerca sugli atteggiamenti e i comportamenti dei bambini e degli adolescenti (9-18 anni) nei riguardi degli animali, che l’Istituto di scienze e tecnologie della cognizione (Istc) del Cnr ha svolto con il professor Frank R. Ascione della Utah State University e con la collaborazione dell’Ufficio Diritti Animali del Comune di Roma.
Breathing problems during sleep may affect mental development in infants and young children
Children who have problems breathing during sleep tend to score lower on tests of mental development and intelligence than do other children their age, according to two studies funded by the National Institutes of Health (NIH). Both studies appear in the October issue of Journal of Pediatrics.
The first study, funded by the National Institute of Child Health and Human Development (NICHD), found that at one year of age, infants who have multiple, brief breathing pauses (apnea) or slow heart rates during sleep scored lower on mental development tests than did other infants of the same age. The second study was funded primarily by the National Heart, Lung, and Blood Institute (NHLBI). Results show that 5-year-old children who had frequent snoring, loud or noisy breathing during sleep, or sleep apneas observed by parents scored lower on intelligence, memory, and other standard cognitive tests than other children their age. They were also more likely to have behavioral problems.
"The findings from these studies support other research that has shown that breathing problems during sleep are associated with serious health consequences in children," said Carl E. Hunt, M.D., director of the NIH National Center on Sleep Disorders Research (NCSDR). "However, at this point we don't know if the sleep problems during these episodes cause the decline in test scores or if the sleep episodes and the lower test scores are both related to some common underlying mechanism."
STRESS AND AGGRESSION REINFORCE EACH OTHER AT THE BIOLOGICAL LEVEL, CREATING A VICIOUS CYCLE
Scientists may be learning why it’s so hard to stop the cycle of violence. The answer may lie in the nervous system. There appears to be a fast, mutual, positive feedback loop between stress hormones and a brain-based aggression-control center in rats, whose neurophysiology is similar to ours. It may explain why, under stress, humans are so quick to lash out and find it hard to cool down. The findings, which could point to better ways to prevent pathological violence, appear in the October issue of Behavioral Neuroscience, which is published by the American Psychological Association (APA).
In five experiments using 53 male rats, behavioral neuroscientists from the Netherlands and Hungary studied whether stimulating the brain’s aggression mechanism raised blood levels of a stress hormone and whether higher levels of the same hormone led to the kind of aggression elicited by that mechanism. The results showed a fast-acting feedback loop; the mechanism works in both directions and raising one variable raises the other. Thus, stress and aggression may be mutually reinforcing, which could explain not only why something like the stress of traffic jams leads to road rage, but also why raging triggers an ongoing stress reaction that makes it hard to stop.