Psicoterapia: gli psicologi rivendicano la possibilità di diagnosi
Psicologi in allarme per il destino della proposta di legge (Pdl) sulle 'Disposizioni per l'accesso alla Psicoterapia', attualmente all'esame della XII Commissione Affari sociali della Camera. A separare medici e psicologi, in perfetto accordo, invece, sulla necessità di offrire ai cittadini opportunità di terapie psicologiche anche in regime di convenzione con il Servizio sanitario nazionale, è la competenza sulla diagnosi per l'accesso alle cure. Il Pdl prevede, infatti, la necessità di una diagnosi medica (psichiatrica o neuropsichiatrica) come “lasciapassare” alle cure. Un'indicazione respinta dagli psicologi che rifiutano di essere estromessi in questa fase. Netta la contrapposizione emersa ieri sera a Roma, durante il confronto “La legge sulla psicoterapia: professionisti e utenti”, al quale hanno partecipato, tra gli altri, lo psichiatra Luigi Cancrini, componente della Commissione Affari sociali della Camera e relatore della proposta di legge, Giuseppe Luigi Palma, Presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine
degli Psicologi, Marialori Zaccaria, Presidente Ordine Psicologi del Lazio, Mario Sellini, Segretario Generale dell’Associazione Unitaria Psicologi Italiani (AUPI) e Amedeo Bianco, Presidente della Federazione degli Ordini dei Medici (Fnomceo).
Il dibattito ha messo in evidenza posizioni inconciliabili: Palma chiede che nel disegno di legge non si faccia riferimento alla necessità di una diagnosi, convinto che non ci sia bisogno di ''un'etichetta dello psichiatra, superflua per lo psicoterapeuta che, poi, deve intervenire concretamente con la terapia". Il presidente degli psicologi, inoltre, rivendica la competenza degli psicologi-psicoterapeuti nella diagnosi clinica che fa parte del loro curriculum formativo. “Come
Presidente del Consiglio Nazionale – sostiene Palma – devo amaramente prendere atto che dopo la fattiva collaborazione, durata sette anni, per la costruzione di questa proposta di legge, nata con l’obiettivo di garantire ai cittadini il pieno diritto alla Psicoterapia, l’emendamento così presentato danneggia la professione di psicologo e le sue basi scientifico-culturali”.
tratto da www.psy.it - prosegui nella lettura dell'articolo