Regolazione delle emozioni nel borderline e studi di neuroimaging
La ricerca ha suggerito che il disturbo borderline di personalità sia caratterizzato da un sistema di alimentazione in cui l’input che parte da regioni cerebrali frontali, come pensieri e cognizioni coscienti, determini un’eccessiva attivazione dell’amigdala
I problemi di regolazione delle emozioni nella personalità borderline possono essere causate dall’attività cerebrale frontale, secondo uno studio pubblicato sulla rivista Brain Imaging and Behaviour.
La ricerca ha suggerito che il disturbo borderline di personalità sia caratterizzato da un sistema di alimentazione in cui l’input che parte da regioni cerebrali frontali, come pensieri e cognizioni coscienti, determini un’eccessiva attivazione dell’amigdala.
La valutazione delle aree cerebrali ha evidenziato differenze significative nel funzionamento del cervello, tra il sistema limbico e le regioni frontali in pazienti con disturbo borderline di personalità.
Più nello specifico, la ricerca ha dimostrato che durante l’elaborazione delle emozioni, vi è una maggiore attivazione dell’amigdala durante il processamento di informazioni negative, quanto i soggetti sono irritati e ricordano eventi di vita irrisolti.
Il campione è costituito da 24 soggetti (12 donne con disturbo borderline di personalità e 12 donne sane). Tutti i soggetti sono stati sottoposti a risonanza magnetica funzionale durante la visione di espressioni emotive facciali di paura, felicità ed espressioni neutre.
Questi input sono stati presentati in due condizioni: sia apertamente per misurare l’elaborazione cosciente dell’emozione e sia di nascosto per misurare l’elaborazione automatica inconscia delle emozioni.
Le espressioni emotive facciali di paura, in questo caso, erano presentate molto rapidamente, prima di passare ad espressioni neutre.
I risultati hanno rivelato che, nella prima procedura, i pazienti con disturbo borderline della personalità mostravano una maggiore attivazione sinistra dell’amigdala e nelle regioni corticali frontali.
Durante la seconda procedura, queste mostravano una maggiore attivazione delle regioni di controllo, tra cui l’area frontale e cortico-temporale.
I ricercatori hanno concluso che durante la visione cosciente (prima condizione) delle espressioni vi sia una maggiore attivazione corticale dell’amigdala dovuta principalmente a disfunzioni nella regolazione corticale delle emozioni.
In altre parole, pensieri e cognizioni relative alle regioni frontali del cervello cosciente possono portare ad una maggiore attività dell’amigdala e quindi ad una maggiore sensibilità emotiva.
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