Stalking, il lato oscuro del molestatore
A volte le donne di una certa età raccontano con una punta di nostalgia storie di corteggiamenti con appostamenti, pedinamenti (di lui) sospiri (di lei), sguardi a distanza (di entrambi). Solo dopo diversi mesi di “osservazione” l’uomo poteva dichiarare esplicitamente il suo interesse alla donna o alla famiglia di lei. Adesso un comportamento simile non potrebbe suscitare altro che ansia e paura.
Il rischio che un pedinamento degeneri in un tentativo di violenza è alto ed aumenta ulteriormente se il molestatore ha qualche familiarità con la vittima. Se è un “ex”, ad esempio, o un corteggiatore respinto. Il fenomeno, nella forma più conclamata, è noto come “stalking, sindrome del molestatore assillante o inseguimento ossessivo”. Il termine inglese “stalking” deriva dal linguaggio venatorio (letteralmente “fare la posta”) ed indica quelle sequenze comportamentali che possono trasformarsi in forme di persecuzione in grado di limitare la libertà di una persona e di violare la sua privacy.
Tratto da "LaStampa.it"
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