Una nuova terapia per il morbo di Parkinson è possibile?
In uno studio condotto dall’ Università di Turku, in Finlandia, l’imaging del cervello, ottenuta attraverso la SPECT, ha permesso di acquisire informazioni circa l’attività dopaminergica. E’ emerso che l’attività della dopamina non riflette il numero di neuroni dopaminergici presenti nella substantia nigra, come è stato precedentemente ipotizzato.
Uno dei cambiamenti nel sistema nervoso centrale che avvengono nel morbo di Parkinson è la perdita di neuroni che producono dopamina nella substantia nigra, provocando un calo nei livelli di dopamina nel cervello, responsabile dei principali sintomi motori del disturbo, quali il tremore, l’agitazione, la rigidità muscolare e la lentezza dei movimenti.
La ridotta attività dopaminergica può essere osservata attraverso le immagini ottenute attraverso la Tomografia ad emissione di fotone singolo (SPECT), metodo ampiamente utilizzato per la diagnosi di morbo di Parkinson, sia in Europa che negli Stati Uniti.
Lo studio condotto dall’Università di Turku mostra che l’attività della dopamina, osservata attraverso la SPECT, non riflette il numero di neuroni dopaminergici presenti nella substantia nigra, contrariamente a quanto è stato ipotizzato in precedenza. Questa scoperta suggerisce che la correlazione tra il numero di neuroni e l’attività dopaminergica non è lineare.
Tale evidenza deve essere presa in considerazione in futuro per lo sviluppo di trattamenti che influenzino il numero di neuroni nella substantia nigra. Sembra, inoltre, che la SPECT non sia il metodo adatto per il monitoraggio dei risultati della ricerca sul trattamento delle fasi avanzate del morbo di Parkinson, soprattutto quando si studiano trattamenti che riguardano il numero di neuroni nella substantia nigra.
Nello studio, infine, il numero di neuroni presenti nella substantia nigra sono stati calcolati post – mortem nei pazienti affetti dal morbo di Parkinson che erano stati esaminati attraverso la SPECT prima della morte. Il numero di neuroni non può essere calcolato durante la vita di un paziente, poiché la substantia nigra si trova molto in profondità (all’interno del mesencefalo) e la cui biopsia è impossibile in vivo.
Tratto da: sciencedaily
(Traduzione e adattamento a cura della Dottoressa Rubina Auricchio)
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Tags: trattamento parkinson