Valproato e variazione del gene COMT nella schizofrenia e disturbo bipolare
Aumentando i livelli di prolina in pazienti con variante genica Val/Val i sintomi negativi tendono a regredire più facilmente, mentre in quelli con variante Met/Met l’aumento di prolina può produrre l’effetto opposto.
Un nuovo studio condotto presso la Columbia University Medical Center suggerisce che un farmaco prescritto per molti pazienti affetti da schizofrenia o disturbo bipolare diminuisca i sintomi negativi, soprattutto per le persone con una certa variante del gene COMT.
Il valproato, uno stabilizzante dell’umore, è comunemente prescritto per il trattamento del disturbo bipolare e i sintomi negativi della schizofrenia.
Questo farmaco può essere efficace in quei pazienti psichiatrici con due copie della variante “Val” del gene COMT, che favorisce la degradazione della dopamina nel cervello. Nel 40% dei pazienti con questo genotipo, gli elevati livelli di prolina, un neuromodulatore che è aumentato dal valproato, correla con meno sintomi negativi.
Nei pazienti che invece hanno una variante “Met” del gene COMT, l’aumento dei livelli di prolina produce l’effetto contrario: questi pazienti presentano infatti un peggioramento dei sintomi negativi.
Studi precedenti hanno delineato un’interazione tra i livelli ematici elevati di prolina – un modulatore dei neurotrasmettitori che, in quantità elevate, è associato con le malattie psichiatriche come la schizofrenia – e il gene chiamato COMT, che produce un enzima che aiuta a mantenere normali i livelli di rilascio dei neurotrasmettitori nel cervello.
Una versione dell’enzima contiene metionina (Met), mentre un altro tipo contiene valina (Val); le persone possono ereditare una copia di ogni tipo (Val/Met) o due copie del tipo (Val/Val o Met/Met).
Ulteriori studi hanno suggerito che il COMT Val/Val ha una maggiore attività enzimatica, aumentando così la sua capacità di abbassare i livelli di dopamina nel cervello.
Nel presente studio, i ricercatori hanno confrontato la gravità dei sintomi negativi e i livelli di prolina in 95 pazienti schizofrenici ospedalizzati con entrambe le varianti del gene COMT.
Nei pazienti con COMT Val/Val, la gravità dei sintomi diminuiva all’aumentare dei livelli di prolina; al contrario, livelli più elevati di prolina sono stati associati ad una maggiore gravità dei sintomi negativi in quei pazienti con il gene COMT Met/Met.
La stessa procedura di somministrazione di valproato, è stata effettuata su 43 pazienti bipolari raggiungendo gli stessi risultati.
Questo studio suggerisce pertanto che, aumentando i livelli di prolina in pazienti con variante genica Val/Val i sintomi negativi tendono a regredire più facilmente, mentre in quelli con variante Met/Met l’aumento di prolina può produrre l’effetto opposto.
Queste informazioni possono quindi aiutare a determinare quali pazienti possono essere più probabili di trarre beneficio dal trattamento.
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