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Strategie utilizzate nell’apprendimento. 2° passo: Fase di rilevazione

strategie utilizzate nell'apprendimento

Se sono consapevole di come faccio quello che faccio,
posso migliorare il mio approccio allo studio!

Dopo la pausa relativa al ruolo della scuola in epoca di post-covid continuiamo il nostro excursus sulle strategie che possono migliorare l’approccio allo studio e, quindi, la motivazione all’apprendimento con ricaduta sull’autostima.

Uno dei bisogni più frequentemente presentati dagli alunni è la difficoltà di studiare con un metodo efficace.

Uno dei problemi che gli insegnanti riscontrano molto spesso negli alunni è quello della difficoltà di studiare in modo incisivo, motivante e nel modo meno dispendioso possibile.

Queste due posizioni che sembrano contrapposte non tengono conto tuttavia dei processi emotivi che sottendono il processo di apprendimento, che può fungere da motore o da freno per lo sviluppo. L’apprendimento, infatti, si pone come risultato di un’equazione simbolica tra contenuti disciplinari e dimensioni inconsce che, sebbene inconsapevoli, sono comunque presenti e influenzano il processo di apprendimento. (Mansione, I.I., Improta, A. e Zac, D., 2020)

Molti studenti sembrano non riuscire a imparare non tanto perché privi delle necessarie capacità cognitive di base, quanto perché un contenuto può essere collegato inconsapevolmente a qualcosa di perturbante e questo fa sì che assumano un atteggiamento difensivo o oppositivo nei confronti dell’apprendimento. Un lavoro volto alla registrazione delle emozioni e alla comprensione può modificare tale atteggiamento e far acquisire un metodo di studio flessibile con cui affrontare i diversi compiti che la scuola richiede e tale situazione è tanto più incisiva in alunni con D.S.A.

A partire dalla registrazione di quali emozioni mi provoca questo o quell’argomento e riflettere con la guida di uno psicologo e/o di un docente formato sulle diverse strategie di studio, favorisce la memorizzazione e l’elaborazione, e tali competenze sono importantissime anche nell’ottica del lifelong learning. Un processo di autoriflessione sul fenomeno conoscitivo, su cosa e come stiamo imparando e su quali sono le motivazioni che ci spingono a imparare possono rendere consapevoli dei processi che di solito sono automatici, rendendoli di fatto più produttivi. In pratica bisogna stimolare i ragazzi a controllare come lavora la mente: “Perché pensi che il compito sia difficile?”, “Perché hai rinunciato a farlo?”, “Perché hai fatto proprio così?”. Queste sono riflessioni che se approfondite pienamente possono aiutare il bambino/ragazzo a mettere in gioco delle strategie. Insomma grazie a questo controllo i bambini/ragazzi con difficoltà di apprendimento (e non solo questi) capiscono che non capiscono e/o perché non capiscono. Imparano a rendersi conto di quanto un testo è difficile e imparano ad analizzare cosa è difficile. (Lagreca, I., 2018)

In virtù di ciò la nostra proposta formativa sta nel supportare tali studenti andando a focalizzare l’attenzione sull’organizzazione delle strategie utilizzate nelle diverse discipline scolastiche, considerando che la modalità di studio è strettamente soggettiva, ed esserne consapevoli può incidere sia sulla soddisfazione, sia sul rendimento.

La scheda proposta in allegato rappresenta il seguito di quanto presentato nel post Consapevolezza organizzativa per ottimizzare l’apprendimento e rappresenta solo il medium, il mezzo per avviare la riflessione degli studenti, a cui seguirà una discussione guidata, cuore dell’intervento per focalizzarsi sugli aspetti soggettivi e personalizzati per valorizzare l’unicità di ciascuno studente. Infatti come al solito l’attività sarà seguita dalla Scheda di autovalutazione.

Allegati (in italiano e spagnolo):

 

 

Estrategias utilizadas en el aprendizaje.
Paso 2: Fase de detección
1

Si soy consciente de cómo hago lo que hago,
Puedo mejorar mi forma de estudiar.

Tras la pausa sobre el rol de la escuela en la era postcovid, continuamos nuestra excursion sobre las estrategias que pueden mejorar el acercamiento al estudio y, por tanto, la motivación para aprender con un impacto en la autoestima.

Una de las necesidades que más frecuentemente presentan los alumnos es la dificultad para estudiar con un método eficaz.

Uno de los problemas que los profesores encuentran muy a menudo en los alumnos es el de la dificultad para estudiar de forma incisiva, motivadora y lo menos costosa posible.

Sin embargo, estas dos posturas aparentemente opuestas no tienen en cuenta los procesos emocionales subyacentes al proceso de aprendizaje, que pueden actuar como motor o freno del desarrollo. El aprendizaje, de hecho, es el resultado de una ecuación simbólica entre el contenido disciplinario y las dimensiones inconscientes que, aunque inconscientes, están sin embargo presentes e influyen en el proceso de aprendizaje. (Mansione, I.I., Improta, A. y Zac, D., 2020)

Muchos alumnos parecen fracasar en el aprendizaje no tanto porque carezcan de las habilidades cognitivas básicas necesarias, sino porque un contenido puede estar inconscientemente relacionado con algo perturbador y esto les hace adoptar una actitud defensiva o de oposición al aprendizaje. Un trabajo dirigido al registro de las emociones y a la comprensión puede cambiar esta actitud y conducir a la adquisición de un método de estudio flexible con el que abordar las diversas tareas que exige la escuela, y esto es aún más incisivo en los alumnos con TEA.

Registrar qué emociones me provoca tal o cual tema y reflexionar con la orientación de un psicólogo y/o un profesor formado sobre las diferentes estrategias de estudio, favorece la memorización y el procesamiento, y estas habilidades también son muy importantes en la perspectiva del aprendizaje permanente. Un proceso de autorreflexión sobre el fenómeno cognitivo, sobre qué y cómo estamos aprendiendo y sobre qué nos motiva a aprender puede hacernos conscientes de procesos que suelen ser automáticos, haciéndolos en realidad más productivos. En síntesis, es necesario estimular a los alumnos para que vean cómo funciona la mente: "¿Por qué crees que la tarea es difícil?", "¿Por qué dejaste de hacerla?", "¿Por qué la hiciste de este modo?". Son pensamientos que, si se exploran a fondo, pueden ayudar al niño/joven a poner en marcha estrategias. En resumen, gracias a este control, los niños/jóvenes con dificultades de aprendizaje (y no sólo éstos) entienden que no entienden y/o por qué no entienden. Aprenden a darse cuenta de la dificultad de un texto y aprenden a analizar lo que es difícil. (Lagreca, I., 2018).

En virtud de esto, nuestra propuesta formativa es apoyar a dichos alumnos centrándonos en la organización de las estrategias utilizadas en las distintas disciplinas escolares, considerando que la modalidad de estudio es estrictamente subjetiva, y ser consciente de ello puede afectar tanto a la satisfacción como al rendimiento.

La ficha propuesta en el apéndice es una continuación de lo presentado en el post Conciencia organizativa para optimizar el aprendizaje y representa sólo el puente, el medio para iniciar la reflexión de los alumnos, a la que seguirá un debate guiado, el corazón de la intervención, para centrarse en los aspectos subjetivos y personalizados con el fin de potenciar la singularidad de cada alumno. De hecho, como es habitual, la actividad irá seguida del formulario de autoevaluación.

Anexos (en italiano y español):

 

 

Bibliografia

Canale YouTube: EDUCREANDO© BINAZIONALE Modello Argentina-Italia

Facebook: Modello Educreando Binazionale - Programa Educreando Binacional

Improta, A. (2022). Un bisogno urgente: costruire contesti di speranza. 10/12/2022 en italiano y español.

Improta, A. (2022). Consapevolezza organizzativa per ottimizzare l’apprendimento. 26/10/2022 (con materiali operativi direttamente utilizzabili, in italiano e spagnolo - Conciencia organizativa para optimizar el aprendizaje con material operativo directamente utilizable, en italiano y español).

Improta, A. (2022). Autoconoscenza e autoaccettazione per motivare all’apprendimento. 28/03/2022 (con materiali operativi direttamente utilizzabili, in italiano e spagnolo - con material operativo directamente utilizable, en italiano y español). Traducción al castellano

Improta, A. (2022). Consapevolezza metacognitiva e strategie di apprendimento. Blog Psicologi a scuola. Post del 4 febbraio 2022. Traducción al castellano

Improta, A. (2022). Fase preliminare: cosa penso di me. 28/02/2022 (con materiali operativi direttamente utilizzabili) Traducción al castellano. Agregados: con material operativo directamente utilizable, en castellano.

Improta, A. (1994 – 2021). Consapevolezza metacognitiva e strategie di apprendimento. Pacchetto operativo sperimentato presso la S.M.S. “A. Custra” di Cercola (NA) e I.C. 1° Don Bosco Melloni di Portici (NA).

Lagreca, I. (2018). La metacognizione. In Edscuola-Educazione&Scuola©

Mansione, I.I., Improta, A. e Zac, D., (2020). Emozionario per la Dad. Isolamento Sociale e Approccio Soggettivo. Guida per Insegnanti, Psicologi e Genitori. A cura di Improta, A. & Mansione, I.I. in Italiano e Spagnolo. Con scritti di: Agustina Achille, Santiago Carballo - Stella Demergasso - Maria di Tuoro – Rossana Irmici Lucio Leiva Stevan - Nancy Raquel López - María Vanesa Mussi Manzor - Carmela Merone Anabela Piccone - Maria Carmela Raiola – Carla Raschia - Damián Pablo Rafael Rivero Emanuele Sabatino - Anna Maria Salzano - Maria Scala – Angela Sepe - Juan Pablo Temelini - Marcelo Valerga – Marta Viola - Diana Zac – Liliana Haydée Zuntini. Psiconline editore. Francavilla al mare (CH). 2020.

1 Traducción de Carla Raschia, Directora y profesora de la Scuola d’Italiano Leonardo da Vinci de Lobos, provincia de Buenos Aires. Profesora de italiano, segunda lengua extranjera en el profesorado de inglés del ISFD y T Nº 43 de Lobos.

Co-coordinadora del programa Educreando© Binacional. Vice presidente de la Sociedad Italiana de Lobos

 

 

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Un bisogno urgente: costruire contesti di speranza

Un bisogno urgente costruire contesti di speranza

Quando insegnare è un’arte,
apprendere è un piacere
(Benito Quinquela Martin)

Il presente post rappresenta un’interruzione del lavoro sulla consapevolezza metacognitiva e il metodo di studio e nasce, come dice il titolo, da un’urgenza: uno sguardo sull’età adolescenziale in epoca post-pandemica. All’interno del Modello Educreando© Binazionale, partendo da una riflessione comune tra l’equipe argentina (coordinata dalle carissime Isabel Mansione e Diana Zac) e quella italiana (coordinata da me e Anna Maria Salzano, con la collaborazione Accademia di Accademia Imago1 di Napoli), ci siamo più volte confrontati sulla situazione adolescenziale post-pandemica, individuando un fenomeno comune in entrambi i paesi: è come se i nostri adolescenti si trovassero in bilico tra aggressività e desiderio di essere soli.

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Consapevolezza organizzativa per ottimizzare l’apprendimento

Consapevolezza organizzativa per ottimizzare lapprendimentoCari giovani, non sotterrate i talenti, i doni che Dio vi ha dato!
Non abbiate paura di sognare cose grandi!
(Papa Francesco)

Riprende il blog Psicologi a scuola continuando il lavoro lasciato in sospeso[2]. Da questo post in poi c’è però una novità: tutte le proposte saranno in doppia lingua, italiano e castellano, per consentire la fruizione anche  ai colleghi dell’America Latina coinvolti nel Modello Educreando© Binazionale[3]-[4]

Come anticipato nel post Consapevolezza metacognitiva e strategie di apprendimento, la seconda fase del nostro precorso è quella della rilevazione. Ma rilevare cosa? E perché è importate fare queste rilevazioni?

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Autoconoscenza e autoaccettazione per motivare all’apprendimento

Autoconoscenza e autoaccettazione per motivare allapprendimento

 

Senza autoaccettazione non c’è cambiamento
(María Vanesa Mussi Manzor e Marcelo Valerga)[1]

È fondamentale sostenere la conoscenza e la consapevolezza di sé perché una percezione irrealisticamente positiva o negativa può essere un freno per la crescita.

L’autostima si definisce infatti proprio in età evolutiva e se i nostri studenti pensano di valere poco probabilmente tale idea li accompagnerà per sempre. Se il nostro obiettivo è formare degli adulti consapevoli e competenti è quindi importante far comprendere ai nostri studenti l’importanza della propria implicazione personale nel rendimento scolastico (spesso gli alunni attribuiscono tutto alla fortuna!) Conoscere i propri punti di forza e debolezza, infatti, induce a lavorare sui propri limiti e a sfruttare i propri punti di forza.

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Fase preliminare: cosa penso di me

Fase preliminare cosa penso di me

Cari giovani, non sotterrate i talenti, i doni che Dio vi ha dato!
Non abbiate paura di sognare cose grandi!
(Papa Francesco)

Nel post precedente è stata presentata la struttura della proposta operativa, considerando che un’impostazione metacognitiva alla didattica è utile non solo per gli studenti più capaci ma soprattutto con gli alunni in difficoltà come quelli con B.E.S. e/o D.S.A. La didattica metacognitiva infatti consente di:

  • valorizzare nell’alunno le capacità di pensare e apprendere;
  • sostiene contemporaneamente la sua motivazione; all’apprendimento e all’autorealizzazione, in quanto... Si sente chiamato «parte in causa»; (Improta, A. 2016)[1]
  • consente lo sviluppo di processi inclusivi in classe (valorizzando quindi anche l’aspetto relazionale), giacché, “non ci si limita a trasmettere delle nozioni nuove o diverse, ma si insegna all’intero gruppo classe, e in particolare all’alunno dislessico, come fare a imparare delle nuove nozioni o delle nuove conoscenze, in maniera più strategica e funzionale”. La didattica metacognitiva, inoltre, aiuta “il bambino a comprendere, a rendersi conto che non è solo, a non sentirsi un malato, a sapere che può farcela, anche se non sempre sarà facile”. (Brembati, F. e Donini, R. 2015 - Grenci, R. 2013)[2]-[3].

Cominciamo con questo post nel presentare la Fase Preliminare.

Lo strumento prescelto è il questionario “Cosa penso di me” contenuto nel volume “Migliorare l’autostima – un approccio psicopedagogico per bambini ed adolescenti” di Pope A,  McHale S, Craighead E[4], liberamente fotocopiabile.

Lo strumento ha il pregio di essere di facile compilazione, non è uno strumento clinico ma permette allo studente (ma anche al caregiver, sia esso psicologo o  docente) di rendersi conto della percezione che l’alunno ha di sé nelle diverse aree della propria vita, con un questionario che ha lo scopo esplorativo di porsi come punto di partenza per la successiva riflessione.

A supporto del lavoro di ricerca è stato predisposto per i lettori del blog un file excel per la sintesi della situazione della classe. Il presente lavoro NON HA validità clinica, ma solo speculativa per condurre una discussione in classe e consentire agli studenti in relazione alla percezione di sé. Nel file sono contenuti 30 fogli di lavoro: uno per ogni studente/utente. Dopo aver compilato l'elenco degli alunni/utenti nella prima pagina, il loro Cognome e Nome questo  comparirà automaticamente                                             

  • Sul Foglio di lavoro n°2 denominato "Grafici"
  • Sui singoli fogli di lavoro, uno per ciascuno studente.

La sintesi del punteggio per ciascuna area comparirà automaticamente invece sulla prima pagina dopo aver compilato i fogli di lavoro indicati al punto 2).  

Come anticipato nel post precedente ogni lavoro sarà, inoltre, sempre seguito da una scheda di autovalutazione dello studente in relazione al contenuto del lavoro svolto e all’emozione sottesa. Una riflessione individuale sulle emozioni sottese al processo di apprendimento diventa infatti motore dell’apprendimento, nella prospettiva della motivazione e della significatività.

In allegato i materiali menzionati.

Non mi resta che augurarvi buona lettura e buon lavoro!

 

Note

[1] Improta, A. (2016). “I D.S.A.: Divertirsi Sapendo Apprendere (4)”. In Blog Psicologi a scuola su www.psiconline.it. 21 marzo.

[2] Brembati, F. e Donini, R. (2015). Dislessia: attività metacognitive per la scuola primaria. Workshop presentato al 10° Convegno Internazionale “La Qualità dell’integrazione scolastica e sociale”. Rimini, 13/15 novembre.

[3] Grenci, R. (2013). Capire la mia dislessia. Trento: Erickson.

[4] Pope A,  McHale S, Craighead E, “Migliorare l’autostima – un approccio psicopedagogico per bambini ed adolescenti”, Erickson, Trento,  1992

 

 

 

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