In casa di Alessandro non ci sono specchi.
La madre li ha tolti molti anni fa perché non si potesse specchiare,
non potesse vedere che “..è handicappato..”, “..è diventato brutto..”.
[…] ...la sua condizione umana potrebbe essere emblematicamente
sintetizzata in una parola; egli è l’inatteso...
da La casa senza specchi1
di Montobbio & Grandona (1994)
In occasione della Giornata mondiale delle persone con disabilità, svoltasi il 3 dicembre, vorrei avviare una riflessione su tale condizione. Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha affermato che “la capacità di rispondere ai bisogni delle persone con disabilità è il metro attraverso cui si misura la nostra convivenza civile”. Egli sottolinea che “tanti passi avanti sono stati compiuti nella legislazione e nell'organizzazione sociale. Una maggiore sensibilità culturale si è sviluppata attorno al valore positivo delle diversità e alla necessità di rimuovere barriere - anche occulte - che condizionano ed escludono. Ma purtroppo tanti ostacoli devono ancora essere abbattuti: nella vita quotidiana, nelle strutture economiche e sociali, nei pregiudizi di chi si sottrae ai doveri di solidarietà”, esortando le istituzioni affinché “l'inclusione diventi realtà”2 .