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I blog di Psiconline

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Giovanni non sa leggere? Il problema della diagnosi

dislessiaLa scorsa settimana ho avviato un approfondimento sui D.S.A. con l’intento di cominciare a ragionare intorno a un’importante tematica che attraversa il mondo della scuola ma anche tante famiglie, per allargare la conoscenza nei confronti di tale tematica anche per i non addetti ai lavori, che tuttavia quotidianamente sono in contatto con tale problematica.

Il primo problema da affrontare è quello di una diagnosi certa, giacché “Troppi bambini sono considerati dislessici ma hanno solo disturbi comuni”.

È questo l’allarme lanciato infatti dall’Istituto di Ortofonologia (IdO) di Roma nel 2011 quando in occasione della conferenza stampa sul tema “La Scuola dell’obbligo ed i Disturbi specifici dell’apprendimento”, il direttore dell’Ido, Federico Bianchi di Castelbianco, ha presentato i risultati di un’indagine condotta in numerose scuole materne ed elementari per individuare i bambini a rischio di D.S.A. sottolineando che una percentuale elevata di bambini è stata erroneamente indicata a rischio D.S.A.

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I Disturbi Specifici dell’Apprendimento: conosciamoli un po’ meglio

dsaNei due articoli precedenti ho introdotto il discorso sui Disturbi Specifici di Apprendimento (D.S.A.) allo scopo di cominciare a ragionare intorno a un’importante tematica che attraversa il mondo della scuola ma anche tante famiglie. Da questa settimana vorrei invece approfondire il discorso anche con approfondimenti teorici per allargare la conoscenza nei confronti di tale tematica anche per i non addetti ai lavori, che tuttavia quotidianamente sono in contatto con tale problematica.

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Giovanni non sa leggere!?! (2). Introduzione ai Disturbi Specifici dell’Apprendimento

dsa2La scorsa settimana ho introdotto il discorso relativo ai D.S.A. In Italia dal 2010 questi studenti sono tutelati dalla Legge 170, relativa alle “Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico”.

Questa settimana non vorrei tuttavia soffermarmi sull’analisi di tale legge, per la quale rimando al testo normativo[1], in quanto ritengo più opportuno focalizzare l’attenzione sui possibili interventi attuabili a scuola.

COME AIUTARE QUESTI STUDENTI???[2]...

Attraverso interventi che attraverso strategie vicarianti li aiutino a vivere situazioni di successo formativo.

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Giovanni non sa leggere!?! (1) Introduzione ai Disturbi Specifici dell’Apprendimento

dsa introduzioneCominciamo questa settimana una riflessione sui Disturbi Specifici dell’Apprendimento,  precisando che nei primi due articoli mi soffermerò su un inquadramento generale del problema, mentre nei successivi approfondirò il discorso anche con rifermenti teorici e, nell’ultimo articolo fornirò anche un’ampia bibliografia per chi volesse ulteriormente analizzare il problema.

SUO FIGLIO NON SA LEGGERE

Spesso questo è quello che ci si sente dire dall’insegnante il genitore dell’alunno con disturbo o difficoltà di apprendimento. Sebbene non sia semplicissimo distinguere tra la difficoltà di apprendimento e il disturbo vero e proprio un primo elemento di valutazione per elaborare una diagnosi differenziale è la valutazione globale dell’apprendimento del bambino.

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Riposo … ma non troppo

riposo a scuolaHo sottolineato nei post precedenti la necessità di non caricare i nostri studenti di un’eccessiva mole di compiti durante le vacanze natalizie … ormai agli sgoccioli.

In realtà due settimane sono proprio il periodo ideale per ricaricarsi, infatti come spiega Giuseppe Di Pellegrino del Centro studi e ricerche in Neuroscienze Cognitive dell’Università di Bologna a Cesena. Insomma, “se il picco degli ormoni del relax avviene dopo 8 giorni di riposo, due settimane «off» potrebbero essere l’ideale per rigenerarsi senza patire troppo il rientro”.1

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