Costruzioni nell’analisi, (Freud,1937)
Freud, 1937,
“La via che parte dalla costruzione dell’analista dovrebbe terminare nel ricordo dell’analizzato; non sempre essa giunge tanto innanzi.
Freud, 1937,
“La via che parte dalla costruzione dell’analista dovrebbe terminare nel ricordo dell’analizzato; non sempre essa giunge tanto innanzi.
“L’ardore delle carezze, cui accenna la sua fantasia dell’avvoltoio, era anche troppo naturale: la povera madre abbandonata effondeva nell’amore materno il ricordo delle tenerezze perdute e la nostalgia di nuove tenerezze; ed era portata a far ciò non solo per compensare il fatto di non avere un marico, ma anche per compensare il bambino di non avere un padre che lo accarezzasse. Così, come tutte le madri insoddisfatte, collocò il figlioletto al posto del marito e, provocando una troppo precoce maturazione del suo erotismo, lo spogliò di parte della sua virilità.” p.257)
Un americano su quattro soffre di Depressione Maggiore, a confermarlo alcune ricerche americane, condotte negli ultimi 10 anni.
In uno studio sui moscerini della frutta (drosofila), un team di ricercatori dello Scripps Research Institute Florida ha mostrato i meccanismi fisiologici nei quali un ricordo è formato e poi successivamente dimenticato.
Mirando a rifondare teoricamente la clinica, André Green ritorna qui sugli assi principali della pratica psicoanalitica e rivisita le basi stesse del metodo analitico.
“Ci richiameremo dunque direttamente all’ultimo saggio di Freud a carattere tecnico sul tema Ricordare, ripetere ed elaborare,(1914): saggio in cui alle tre attività menzionate nel titolo viene attribuita un’importanza diversa, in quanto al lavoro analitico viene assegnato uno scopo specifico: ricordare; di conseguenza il voler rivivere anziché ricordare è considerato un sintomo di resistenza e, come tale, un’attività da evitarsi.
“E’ importante ricordare le persone”, ha affermato l’attrice Joan Crawford. “Mi ricordo centinaia di nomi, forse di più, non perché mi viene naturale, tutto il contrario! Non penso di essere brava in questo, ma è uno sforzo che mi sembra giusto fare!”.
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